Avventura raccontata da antonio per mio marito e per i lettori di a69 dopo che mi ha sbattuta come una puttana
Data: 31/10/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LaCavalla, Fonte: Annunci69
... viaggio avevo sperato di trovarla e di chiavarla.
Mi rendevo però conto che dovevo andare all’attacco per non rischiare che lei cedesse ai due e così ho allungato il passo fino ad arrivare a poca distanza e l’ho chiamata per nome in maniera perentoria: - Tina!!! (diminutivo confidenziale per gli amici); lei si ferma, si volta e mi dice: - che ci fai qui, maschione mio? A quelle parole, la mia virilità e l’orgoglio di sentirsi il maschio di quella femmina tanto eccitante e tanto desiderata, ha preso il sopravvento. Mi sono avvicinato, l’ho stretta a me e le ho stampato un bacio sulla bocca al quale lei ha risposto appassionatamente allungando le sue braccia intorno al mio collo, il tutto sotto lo sguardo deluso dei due tizi che, molto probabilmente, ormai erano convinti di essere riusciti a caricarla.
Tina era mia, l’avevo conquistata di nuovo.
Mentre ci allontanavamo da quel posto, le chiedo se si sarebbe concessa a quei due maturi. Lei, guardandomi in maniera maliziosa, mi dice: " – chissà, del resto tesoro ho tanta voglia di un vero maschione e quelli erano addirittura due e poi lo sai, devo pur far godere mio marito ogni tanto come piace a lui, non trovi? Non aspetta altro di essere fatto cornuto da veri tori da monta maturi e decisi”.
Con lei al fianco, tra gli sguardi allupati di qualche maschio, siamo andati al bar lì l’eccitazione è cresciuta ancora di più guardando i capezzoli turgidi di Assunta che premevano prepotentemente contro la stoffa, era ...
... arrivato il momento di andare via, così l’ho invitata ad andare a fare un giro in macchina.
Appena saliti in auto, le prendo la mano e gliela metto sulla patta dei miei pantaloni per farle sentire tutta la mia eccitazione, lei lo accarezza e mi fa i complimenti per la consistenza del mio pacco, le dico che non resisto, la voglio, nel frattempo avevo allungato la mia mano tra le sue cosce carnose e mi sono spinto fino al bordino delle autoreggenti, ho sentito tutto il calore e la morbidezza delle sue carni, ho continuato a salire fino alla sua figa che ho trovato bagnatissima, il minuscolo filo del perizoma che le tagliava in due le labbra delle figa era fradicio dei suoi umori. Appena toccata, ha stretto le cosce e ha cominciato a mugolare come una gatta in calore. Mentre guidavo alla ricerca di un posto appartato dove dare sfogo alla nostra voglia, mi ha slacciato i pantaloni, ha tirato fuori il cazzo ormai duro e ha cominciato ad accarezzarlo prima di prenderlo in bocca per farmi un succulento pompino. Succhiava così bene che non ho resistito alla tentazione di afferrarla per i capelli e spingerle la testa giù, volevo farle arrivare il cazzo fino alle tonsille, l’ho sentita mugolare, ma solo quando l’ho sentita soffocare ho allentato la presa per farle prendere fiato lasciando che continuasse a deliziarmi con quella bocca così calda e vorace.
La gonna era andata su, quello che prima avevo percepito con il tatto ora era in bella mostra, le sue belle cosce inguainate in calze ...