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la cognata
Data: 25/10/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: VVV, Fonte: RaccontiMilu
... scoperte con i suoi tatuaggi checorrono lungo il corpo. Il cazzo mi torna duro mentre la scruto senza pudore. -Rubo un po’ di vestiti a mia sorella. -Certo, fai pure. Si gira verso di me, getta uno sguardo alla nuova protuberanza tra le lenzuola. -Farei prima a cambiarmi di qua. -Oh, sì, fai pure. Lei si mette a ridere. -Dovresti andartene. -Ah, cazzo! Scusa, non ci avevo pensato. -Lo vedo che sei distratto. Fissa il cazzo, e anche io. -Sai, la mattina… -Sì, la mattina…beh comunque se prometti di girarti mi cambio qui e non devi alzarti. -Ok. Mi metto a pancia in giù e sento l’asciugamano cadere in terra. Nuda, a due metri da me. Michela. Il cazzo mi fa male. Decido di fare una cazzata. Fingo di guardare il telefono e aziono la camera, cercando di spiare alle mie spalle. Lei è ancora nuda, sta rovistando nell’armadio. Vedo la sua schiena, il suo culo. Diomio che spettacolo. -Boh, questa andrà bene. Si rialza e di scatto si gira con una maglietta in mano, ma son sicuro che guarda me, e son sicuro che nota lo schermo con la sua immagine. Ma non mi dice niente. Io spengo la camera. Aspetto uno schiaffo, un urlo. Niente. La sento muoversi. -Ho fatto. Mi rigiro, il cazzo è di pietra. La guardo. Ha messo una maglia di mia moglie che le arriva sotto il culo, e delle mutande. Nient’altro. -Tanto rimango qui ancora un paio d’ore, poi passa Fulvio a prendermi. Mi è di fianco, in piedi. Mi guarda il ...
... cazzo. -Rimane così ancora tanto? -Beh…non so. -Ce lo hai grosso. -Dici? -Un po’ me ne intendo. Sfacciata troietta. -Ah, te ne intendi? -Dicevo così. Tutte le donne se ne intendono. Anche mia sorella, a quanto pare. Prendo coraggio, ho il cervello in banana, sono incosciente. -Vuoi vederlo meglio? Non aspetto la sua risposta, scosto le lenzuola, e appare il mio cazzo in bella mostra. Lei non parla, respira un po’ più affannata di prima. Porto una mia mano sulla sua gamba, dietro il ginocchio. Poi risalgo lentamente. -Così sto meglio, sotto le lenzuola soffrivo. -Certo… capisco…vedo. Ho la mano sul suo culo, adesso, la infilo sotto le mutande e palpo a piene mani la natica. Fresca, soda. -Cosa stai facendo? Non le rispondo. -Guardalo più da vicino, su. Vieni qui. La spingo sul letto, è costretta a mettersi in ginocchio e arriva a pochi centimetri dal cazzo. Deglutisce, la sto mettendo in difficoltà. -Dagli un bacio. -No, non mi chiedere questo. -Ma come, te lo stai mangiando con gli occhi… -Che vuol dire, guardare guardo, è proprio bello… -Toccalo. -No, dai. Le infilo un dito nella figa, la sento bagnata. Ha voglia. Lo muovo, lei fa un verso infastidito ma anche eccitato. -Smettila, dai. -Vuoi davvero che smetto? Ma non si sposta, e si avvicina sempre più al cazzo. -Sì…smettila…non devi farlo…non si può. Alzo l’altra mano e gliela poggio sulla nuca, spingendola verso la minchia. Ci sbatte, ...