La scoperta di ahmed : al risveglio (capitolo terzo)
Data: 23/10/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Evan18, Fonte: Annunci69
... direttamente con il mio ano, stuzzicandomi ancora di più.
Capii che era elasticizzato e si adattò presto alle mie forme.
Mi voltai verso lo specchio e il mio culo spuntava dal mio corpo così sexy, valorizzato dal jeans. Provai un senso di soddisfazione.
Il telefono vibrò e subito mi ci fiondai. Era il messaggio del mio padrone:
"Buongiorno troia, vedo che ti sei svegliata molto felice stamattina. Dormito bene"
"Si padrone"
"Vedo che sei un po' bagnata. Ti dei già vestita?"
"Si lo stavo facendo, padrone"
"Bene, finisci e mandami una foto"
Lascio il cellulare in carica e prendo la canottiera dalla sedia. È un modello di quelle sbracciate quasi totalmente e che scoprono anche le spalle, di colore rosso con una stampa sul davanti. Indosso poi delle sneakers basse.
Faccio una foto di lato col viso girato verso lo specchio per far notare al mio padrone come il mio culo spicchi dal resto del corpo. Il jeans mi lasciava le caviglie scoperte di molti centimetri e i risvoltini davano un tocco sexy in più.
"Ma che bella troia che abbiamo qui! Vedi? Sei fantastica, sai quanti cazzi sveglierai a scuola! Ti senti comoda?"
"Grazie padrone, sono un po' stretti"
"Non preoccuparti, ti ci abituerai! Non stai male, certo c'è qualcosa da migliorare ma per ora va bene"
"Grazie ...
... padrone..."
"Hai dimenticato qualcosa?!"
Oh diamine, vero! Lo screen con lo sfondo del cellulare.
Cercai subito la foto che mi aveva mandato il giorno prima: mi soffermai qualche secondo a osservare quella meraviglia di corpo prima di impostarla come sfondo. Feci lo screen e lo inviai.
"BRAVA TROIA! Mi raccomando, manda la foto quando arrivi a scuola. Buona giornata "
"Grazie padrone"
Presi lo zaino e di fretta andai nel salotto. Facevo fatica a camminare liberamente e ad ogni passo la cucitura dei jeans si infilava fra le mie chiappe, costringendo tutta la stoffa a modellarsi sul mio culo.
Mia madre era strana, mi guardò arrivare esterrefatta.
Presi in fretta una brioche dallo stipo di fronte a me e mia madre disse "ma cosa hai fatto? Ti vedo strano."
Il tempo di rispondere "Ciao mamma a dopo" ed ero già fuori casa.
Aspettai sul marciapiede il bus cittadino di buon orario. Scappai subito al mio solito posto, il tempo di sedermi, assorto, guardavo fuori dal finestrino e ad un tratto venni colpito da un pensiero: in tutto questo avevo dimenticato di studiare per l'interrogazione che di lì a poco avrei dovuto fare. E come spiegavo ora alla mia prof che non avevo avuto tempo di studiare perché devo diventare troia??
-Continua -
Lascia un commento e vota.
Non fermarti qui! Prosegui la storia.