1. La Storia di Monica – Cap. 2.1 – Anna


    Data: 12/08/2018, Categorie: Lesbo Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... che Anna bevve per poterlo poi portare alla mia bocca, in un lungo bacio liberatorio. ‘Dimmi dove abiti così ti riporto a casa.’ le chiesi mentre le liberavo le mani. Lei mi confessò di abitare ancora con i suoi genitori in un vecchio palazzo appena fuori dal centro città, anche perch&egrave non poteva permettersi di vivere da sola. ‘Metti queste.’ le ordinai dandole due piccole palline vaginali ‘Stasera non ho ancora finito di divertirmi con te.’ ‘Ti prego i miei non sanno …’ cercò di protestare con voce tremante. ‘Non sanno che ti piace prenderlo nel culo ? Stai tranquilla non ho certo intenzione di sputtanarti, solo continuare a giocare.’ Tranquillizzata dalle mie parole, Anna fece scivolare le due palline dentro la sua passera, prima d’infilarsi mutandine e gonna, senza neppure immaginare cosa l’aspettasse. Il solo arrivare alla macchina fu per le una vera e propria tortura, perch&egrave dopo ogni passo si doveva fermare per cercare di contrastare l’eccitazione che le palline le donavano. ‘Alza la gonna.’ le ordinai non appena salì in macchina ‘Non vorrai impedirmi di giocare con la tua fica.’ ‘Ma finirò per bagnarla tutta quanta !’ mi rispose sapendo bene quanto ciò fosse inutile. ‘Allora tiratela su fino alla vita.’ le dissi dandole un bacio ‘E vedi di non lasciare le gambe chiuse.’ Anna obbedì rimando così con le gambe del tutto scoperte e alla mia completa mercé, aspettando la mia prossima mossa. Io però non feci ...
    ... nulla per tutto il viaggio, se non darle ogni tanto qualche carezza sulla fica che era ormai un lago. Una volta arrivate davanti al suo portone le feci rimettere a posto la gonna, prima d’entrare nel portone e condurla quasi di forza in un angolo nascosto del sottoscala. Li la feci piegare in avanti e le alzai la gonna, prima d’infilarle due dita dentro la fica. ‘No così mi farai urlare.’ La usa era una supplica quasi sussurrata, ma già strozzata da un flebile gemito di piacere. ‘E tu non urlare.’ le risposi infilandole un terzo dito nella passera. La masturbai furiosamente usando anche quattro dita, toccandole in continuazione coi polpastrelli le palline vaginali. Anna si mordeva le labbra per non urlare, riuscendo nel suo intento nonostante io usassi le dita come un’indemoniata. La sodomizzai col pollice donandole infine un orgasmo violento quanto silenzioso, che le fece piegare le gambe mentre cercava di rimanere in piedi appoggiata ad una ringhiera. ‘Vedi che non era difficile non fare casino.’ le dissi leccando il suo piacere dalle mie dita ‘Adesso va a casa, ma lasciati le palline dentro, anche se non credo che ti possano dare fastidio.’ Le lasciai un mio bigliettino ben sapendo che m’avrebbe cercata per un nuovo rapporto, e mentre tornavo a casa mia già immaginavo cosa avrei potuto fare a quella ragazza così facile da sottomettere.
    
    Invito tutti a visitare il mio piccolo blog http://serenathemiss.wordpress.com/ 
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