Schiavo leccapiedi del mio amico 1
Data: 19/10/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: astroxman, Fonte: EroticiRacconti
Io e Paolo ci conoscevamo sin da quando eravamo ragazzini, lui di milano aveva una casa con i genitori in liguria dove vivevo io ed eravamo diventati grandi amici. ci univa la passione per la musica e per il mare, passavamo sempre insieme mesi estivi era una amicizia entusiasta e anche affettuosa. era un tipo un po’ strano, molto timido, del tutto incapace con le ragazze, molto goffo, con un difetto di pronuncia evidente e soffriva anche di crisi quasi epilettiche, durante le quali aveva dei veri propri scoppi di rabbia. davo la colpa alla figura della madre, tipica donna possessiva che lo controllava e lo indirizzava su ogni cosa.
Finite le scuole cominciò a lavorare come insegnante, e qualche anno dopo anche io trovai lavoro a milano. i suoi genitori si erano trasferiti a brescia e lui viveva solo in una bella casa a milano, dove era rimasto per lavoro. così quando dovetti trasferirmi la prima cosa che feci fu di chiedergli se poteva ospitarmi pagando l’affitto per una camera dal etto. mi disse di sì felice ed entusiasta. dopo un po’ di convivenza notai che era completamente solo, non aveva amici. il suo modo di fare goffo impacciato e timido era aumentato ancora di più, però con me era sempre affettuoso. era diventato anche parecchio noioso, mi raccontava ogni cosa che aveva fatto, le trame complete dei film che aveva visto andando avanti anche per un’ora, così col tempo cercavo di evitarlo sempre di più anche se vivevamo nella stessa casa. il suo modo di fare nei miei ...
... confronti mi suscitava dei dubbi e incertezze, diventataai sempre più affettuoso nei miei confronti, molto appiccicoso, a volte mi salutava accarezzandomi sul viso. istintivamente mi dava fastidio, ma dentro di me provavo una sorta di piacere oscuro nei suoi contatti.
poi avvenne l’inaspettato che capovolse tutto. persi il lavoro, tornare al mio paese significava ammettere una sconfitta bruciante non sapevo cosa fare.
una sera mi feci coraggio. lui era in sala che ascoltava musica profondamente sprofondato nella sua poltrona, i piedi appoggiati su un poggiapiedi. mi avvicinai in piedi e con la voce tremante dissi: “Perdonami ma devo chiederti un grande favore, ma se non vuoi non c’è problema, faccio le valigie e me ne vado”. notai nella penombra che teneva gli occhi chiusi ma che sorrideva leggermente, il suo sorriso un po’ storto e malizioso che aveva sempre. dimmi, chiedi pure disse. “volevo chiederti se posso rimanere a casa tua ma ho perso il lavoro e per adesso non so fino a quando non sono in grado di pagare l’affitto”. lui sorrideva sempre di più. “ma ti ridarò ogni lira non preoccuparti” dissi.
rimase in silenzio. sembrava godersi il momento. “inginocchiati” mi disse. sobbalzai dallo shock: “come? cosa hai detto?”, inginocchiati davanti a me, devo decidere cosa fare. imbarazzato e rosso dalla vergogna mi piegai, mi misi a quattro zampe davanti a lui una cosa che non avrei mai immaginato di fare. ma qualcosa di forte e misterioso mi portò a farlo. Baciami la ...