1. Un padre, una figlia e una matrigna - parte 1


    Data: 12/08/2018, Categorie: Incesti Autore: Naga, Fonte: EroticiRacconti

    “Troia, infilami tutta la lingua in figa! Spingi, cazzo…spingi, fammi sborrare!”.
    
    Sono fuori della porta, nudo e con il cazzo in mano, a godermi la lesbicata tra mia figlia Vanessa ed Eduarda, la sua matrigna.
    
    Stavamo tornando da una nottata di car-sex, circa una settimana prima, quando Eduarda – una bella mulattona brasiliana di trentacinque anni, che ho sposato in seconde nozze un anno fa - mi ha rivelato la vicenda di sesso che si consuma a casa, alle mie spalle.
    
    “Porco, vado a letto con tua figlia da tre mesi.”.
    
    Per poco non inchiodo con l’automobile “Ma che cazzo stai dicendo?”.
    
    Mi ride in faccia “Si, mio bel cornuto, anche tua figlia ti fa becco. Ma a te non importa immagino, te la godi a condividere la mogliettina.”.
    
    “Mi prendi per il culo, non è possibile.”.
    
    “Accosta, che ti faccio vedere.”.
    
    Cazzo, è vero! Eduarda mi mostra i messaggi e i vocali che si sono scambiate, inequivocabili.
    
    Non me lo sarei mai immaginato. Vanessa è una diciottenne bellissima, un vero tocco di fica anzi. Però non mi ha mai dato l’impressione di avere inclinazioni libertine; fredda, scostante, sempre imbronciata con tutti, con la puzza sotto il naso del tipo “guai a chi mi si accosta”, pensavo, anzi, che fosse un po' frigida.
    
    Eduarda mi mette la mano sui pantaloni “Che paparino degenerato che sei; invece di incazzarti ti è venuto duro come il marmo. Sapessi quanto è calda e puttana a letto. Con quella bella bocca lecca e succhia tutto come una vera troia da ...
    ... casino.”.
    
    “Ma come hai fatto a sedurla? Con quel musetto d’angelo sembra interessata a tutto fuorché al esso, e poi credevo che ti odiasse.”.
    
    “Quell’angioletto, invece, è una vera birichina. Ti racconto com’è iniziato tutto. Tu eri a Milano per lavoro e io dovevo passare il weekend al mare ma, ricorderai, per un contrattempo sono rientrata la sera stessa del sabato. Entrata in casa sento gemiti, risate e parolacce provenire dalla camera di Vanessa. Mi accosto furtivamente alla porta socchiusa e ti vedo la tua cara figlioletta assieme alle sue amiche Michela e Giuliana, tutte e tre nude, strafatte e ubriache, intente a slinguazzarsi di brutto. Lì dentro era un vero schifo: bottiglie di birra e droga dappertutto. Un vero festino a base di figa e cocaina. A me la troietta, con quella faccetta da gatta morta, non ha mai convinto ma neanche io avrei immaginato che fosse così corrotta. Dopo aver ripreso tutto col telefonino entro in camera facendo la sceneggiata. Urla, pianti, giustificazioni che non ti dico. Caccio via quelle altre puttanelle delle sue amiche e affronto Vanessa, la minaccio di farle passare un guaio, che ti avrei raccontato tutto ma lei – che nel frattempo si era ripresa dalla sorpresa – prende a fare la stronza come suo solito. Dice che sono solo una troia brasiliana, che non mi avresti mai creduto e bla bla bla. Gli tiro fuori la ripresa video e, a momenti, sviene. Inizia a singhiozzare, mi chiede scusa per tutto, mi si butta ai piedi, mi implora di non ...
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