Marisa 2
Data: 03/02/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti
Mi piaceva scopare con Marisa, cazzo se mi piaceva. E a lei piaceva scopare,
Allora, mi dicevo, perché non devo approfittarne, per il momento? Per lasciarla avevo tutto il tempo.
Così, un pomeriggio che avevamo scopato come ricci, ci ritrovammo stesi sulla nostra coperta di pile, sotto la nostra coperta di stelle, a pochi passi dal mare. Lei mi coccolava, come al solito, intrecciando le sue dita tra i pochi peli del mio petto, mentre con la lingua stuzzicava un mio capezzolo.
“Sai? Mi è proprio piaciuto farlo con paparino, ho goduto tantissimo.”
“Vuoi rivederlo?”
“Non ti dà fastidio?”
“Dovrebbe?”
“Non lo so. Sei geloso?”
“Ma che dici! Si tratta solo di sesso, no?” nel cuore avevo un tumulto indicibile di emozioni che, se fossi stato collegato alla macchina della verità, sarebbe schizzata come un sismografo di fronte ad una scossa del nono grado Richter, ma lei non sembrò accorgersene.
“Organizzi tu?” chiese.
“Certamente! Gli scrivo subito, anzi, facciamolo insieme.”
Non ci dilungammo in inutili convenevoli, lei non volle. Scrivemmo solo di aver passato un bel pomeriggio con lui e che ci sarebbe piaciuto passarne un altro. Cinque giorni dopo, la sua risposta mi attendeva presso il solito ufficio postale. Neanche lui si dilungava in inutili convenevoli, ma ci teneva a dirci di non avere voluto cercarci, vista la differenza d'età che non deponeva a suo favore. Ci proponeva di raggiungerlo a casa sua in qualsiasi momento avessimo voluto, ...
... tanto il suo studio era sempre lì. “Se non dovessi esserci, aspettatemi. Non dovrei tardare!” chiudeva la lettera.
Lessi la lettera la sera, insieme a Marisa.
“Quando andiamo?” le chiesi.
“Domani!” rispose lei, seccamente.
Oreste ci aprii la porta sorridente, ma non ebbe il tempo di dire una parola: Marisa le si gettò al collo-
“Ciao, paparino! Mi sei mancato, sai?”
“Mi siete mancati anche voi!” rispose lui, portandosela letteralmente di peso dentro casa. Apprezzai quel suo plurale, pur consapevole che fosse lei quella desiderata. Trascorremmo con lui tutto il resto della giornata. Loro fecero l'amore per un paio d'ore, con io che guardavo dalla solita poltrona. Poi lui la invitò a fare una doccia.
“Se non avete problemi, andiamo a mangiare una pizza insieme.”
“Non ne abbiamo!” si affrettò a rispondere lei. Effettivamente, capitava che uscissimo a pomeriggio e ce non facessimo ritorno a casa se non dopo cena. I suoi si sentivano tranquilli, se era con me. Così, ci ritrovammo a cenare con lui, come fossimo vecchi amici, o meglio come fossimo una famiglia. Devo dire che non potevo sentirmi escluso: fuori dal letto, l'attenzione di lui si distribuiva equamente tra me e Marisa. Ed anche lei tornava ad essere la ragazza innamorata, sempre attaccata al mio braccio ed alla ricerca dei miei occhi.
Dopo quel giorno, già la volta successiva che ci trovammo a scopare lei mi chiese
“Quando andiamo di nuovo da paparino?”
“Ti sei innamorata di lui?” le ...