Luca seconda pare
Data: 13/10/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: templare francesco, Fonte: EroticiRacconti
... Gli feci prendere in bocca il mio cazzo dicendoli di bagnarlo bene.
Ripresi in mano il mio cazzo, puntando di nuovo al buchino. Spinsi. Ma ancora non riuscivo ad entrare spinsi più forte. Luca lanciò un grido ero riuscito ad entrare con la cappella. Gli chiesi se faceva male lui stette zitto, ero risoluto a prendermi il mio piacere e a darlo.
Spinsi ancora. Luca trattenne un lamento. Inspirai e forzai la via. Il mio cazzo penetrò nella carne dell’amico in profondità, fino all’elsa. Luca stringeva forte il lenzuolo. Mi fermai e chiesi se gli faceva male e se voleva smettere. “Ti fa male?” Chiesi, sinceramente preoccupato. Si morse il labbro. Scosse la testa. Gli faceva male, ma non voleva rovinare il momento. mi sentii in colpa. Non mi ero fatto problemi a farmi largo senza scrupoli nella sua parte più intima e fragile. Feci per sfilare il cazzo, ma Luca mi afferrò per un braccio. “Sì, fa male, ma non mi importa. Voglio essere tutt’uno con te, Ora. Sapere che sei dentro di me, mi rende felice.”
Fissai l’amico per un lungo istante, poi annuì e spinsi nuovamente il mio cazzo in profondità. Luca gemette, deglutii e presi a muovere il bacino. L’asta del mio cazzo appariva e scompariva ritmicamente dentro il suo culo. Era surreale ed eccitante. Ero percorso da un’ebrezza che non avevo mai provato prima. Non era solo il piacere del mio cazzo che scivolava in quel luogo caldo e morbido. Era un senso di potere. Il potere di controllo su di un’altra persona. I gemiti ...
... di Luca divennero più sommessi. Il dolore stava lasciando spazio a un nuovo piacere. Un piacere incontrollato, completamente dipendente da un’altra persona. Era alla mia mercé. Quel potere di controllo, di dominio mi fece anche nascere dentro una nuova sensazione di responsabilità. Quel ragazzo che si lasciava aprire le gambe, che si presentava inerme e fiducioso, che lasciava che lo penetrassi, gli aprissi le carni, perché io potessi godere, doveva essere protetto. In quel momento realizzai l’amore che provavo per lui e la consapevolezza che da quel giorno mi assumevo la responsabilità di aiutarlo e difenderlo dai mali della vita. Mentre il mio cazzo affondava fino alle palle nel suo buchetto, lo baciai. E in quel bacio. raggiungemmo l’apice del piacere eravamo uniti e lo saremmo sempre stati. Gemetti, dando gli ultimi scoordinati colpi. Il mio cazzo vibrò dentro Luca e rilasciò una serie di frenetici schizzi di sborra calda. Luca lanciò indietro la testa, mentre il suo cazzo scattò e fiotti di liquido bianco gli imbrattarono la pancia. Lentamente il mio pene usciva dal suo culo, era sporco della mia sborra e dei suoi umori. Restammo distesi sul letto. Eravamo sfiniti ma felici. Trascorremmo il resto della mattinata distesi sul letto abbracciati parlando del nostro futuro. Nel pomeriggio lo inculai ancora e questa volta senza tanti preamboli. Lo penetrai con violenza volevo dare sfogo al mio piacere, volevo che sapesse che da quel giorno sarebbe stato mio e solo mio.