Autobus
Data: 06/10/2023,
Categorie:
Incesti
Autore: roby 3, Fonte: EroticiRacconti
... accontentò volentieri, ma il tarlo lavorava, eccome se lavorava, ormai non pensava ad altro, ed attendeva il lunedì successivo per andare in pullman al centro commerciale. Così fece, il lunedì mattina verso le dieci era sull'autobus per il centro commerciale, dove gironzolò a lungo tra negozi di abbigliamento e magazzini di elettronica. Controllava l'orologio e controllava se stessa ed il proprio abbigliamento che era adatto alle sue necessità. Non portava calze perchè il caldo era arrivato con un certo anticipo, aveva indossato un vestito piuttosto largo e corto, facile da sollevare e leggero al tatto, inoltre era anche svolazzante, ad ogni movimento si sollevava permettendo a qualche sguardo malizioso di valutarne le cosce perfette e qualche volta una parte dei glutei sodi e rotondi, ma soprattutto era senza mutande, con la figa a prendere aria. Al centro commerciale aveva notato che qualche maschietto la osservava approfonditamente, ed Enrica ne era orgogliosa. Oggi sul pullman faccio un macello, pensava mentre si avviava dopo mezzogiorno verso la fermata dell'autobus. C'era già un discreta folla ad attendere il pullman, lei scrutava se tra i viaggiatori che sarebbero saliti di li a poco avrebbe potuto esservi il suo amico, ma si rese conto che la sua era una ipotesi del tutto campata per aria, doveva soltanto attendere gli eventi ed essere pronta per approfittarne. Arrivò il pullman già pieno, vi erano soltanto posti in piedi e lei salì per ultima, la calca era già ...
... al limite della sopportazione, provò a spostarsi verso il centro dove le sardine erano ancora più stipate, quello era l'ambiente che cercava, folle di persone strette all'inverosimile in cui intrufolarsi in cerca di occasioni. In mezzo al pullman non riuscì neanche ad aggrapparsi ad un mancorrente, ad ogni buca veniva sballottata a destra ed a sinistra, sentì qualche grossa mano sul suo fondoschiena, ma non vi fece caso. Un buca della strada più profonda delle altre le fece finire addosso ad un gruppo di persone, si aggrappò ad un braccio e rimase ferma in attesa di stabilizzare la posizione, ma pressata da ogni lato, rimase in bilico. Sentì qualcosa dietro, in quella calca non riuscì a capire, ma quando l'affare dietro si fece sentire ancora in tutta la sua forza, capì che qualcosa stava accadendo dietro di lei. Si fermò un attimo, non si girò neanche per vedere a chi appartenesse quel coso invadente, ma capì che era duro e potente, e questo le bastava. Mosse il culo su quel coso anche per mandare un segnale al proprietario, che spingendo ancora di più segnalò ad Enrica che il messaggio era arrivato forte e chiaro. Erano stretti come sardine, non riuscivano neanche a muoversi, ad ogni fermata qualcuno scendeva, ma erano di più quelli che salivano, quindi la calca era sempre maggiore, proprio quello che Enrica cercava. Una mano provò a tirare su la gonna lasciandola con le cosce scoperte, la sua eccitazione crebbe, il suo respiro divenne affannato, quella mano che le aveva ...