1. Come io e mia zia (super popputa) siamo finiti a l


    Data: 06/10/2023, Categorie: Anale Maturo Tabù Autore: datteroblu, Fonte: xHamster

    Per l'anniversario del matrimonio dei miei zii, una tranquilla coppia di contadini, c’era tutta la famiglia. Avevano prenotato in un ristorante in una villa di campagna ed eravamo un bel gruppo di parenti. Durante la cena cercavo di distrarmi ma il vestito della zia sembrava fatto per esaltare la sua esagerata, quasi caricaturale, femminilità. Intendiamoci, non era scollata oltremisura, ma il maglioncino metteva in risalto il volume delle bestiali tettone. Ce lo avevo duro, era piacevole ed era irritante. Tra i parenti ero comunque solo io a sbavare per le tettone della vecchia. Mia zia Vanna, 58 anni, sorella maggiore di mia madre, aveva acceso la mia fantasia sessuale sin da quando ero un ragazzino. Sognavo di fare sesso con lei. Il corpo di quella donna era eccitante come quello di certe donne di colore con grandi seni e grosso culo.
    
    A 16 anni, in preda alla libidine ci avevo tentato. Lei ne aveva 44, era sposata da 25, aveva due figli (i miei cari cugini) più grandi di me. Eravamo nella stalla per guardare un vitellino appena nato, io avevo la testa annebbiata di voglia, il cazzo che urlava nelle mutande e le sfiorai il culo, il solco delle natiche, con la mano. Lei non reagì e io scambiai questo silenzio per un invito a proseguire. Ero timido, appoggiai la mia erezione al suo culo e a questo punto lo sguardo che mi lanciò, un’occhiata così fulminante, dura e scandalizzata, non fu facile da digerire e dimenticare. Per fortuna era mia zia e io, Luca, un bravo ragazzino ...
    ... studioso e occhialuto e la cosa non ebbe conseguenze. Certo è che per anni quel tentativo andato male mi inibì. La spiavo, mi godevo le scollature, mi masturbavo freneticamente immaginandola a cosce larghe, porca e s**tenata mentre la sua fica mi spompava. Un’estate di un paio di anni dopo fu lei a trovare, con mio ulteriore grande imbarazzo, i giornali porno con signore poppute che servivano per eccitare la mia fantasia. Poi ci fu l’università, le fidanzate. Ogni tanto me lo menavo ancora immaginandomi di immergere il mio sesso tra le sue bianche natiche, ma le lunghe estati di vacanza si ridussero a pochi giorni frenetici, con cugini, tanti parenti e bambini: i miei zii erano diventati nonni.
    
    Adesso erano passati tredici anni; la zia si era appesantita, aveva i capelli bianchi e qualche ruga sulla fronte e sul collo, doppio mento, rotonda pancetta e le tettone erano diventate ancora più esorbitanti. L’idea di fottermi quella vecchia bigotta con corpo da troia mi attizzava ancora di più. Mi chiesi se lo zio fosse ancora attivo sessualmente, se avesse o fosse in grado di avere rapporti. Invidiavo quell’uomo. Mi immaginai di sostituirmi a lui quella sera per scoparmi la zia. Alla festa, all’oscuro di tutti i presenti, avevo una gran voglia segreta di festeggiare io con la vecchia. Naturalmente un desiderio folle, privo di prospettive.
    
    Verso le undici gli ospiti cominciarono ad andare via. Dopo due ore di continua erezione io non mi decidevo ancora. Chissà cosa aspettavo. ...
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