In assenza di compostezza
Data: 04/10/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... ma ecco un sussurro:
‘Sei sveglia?’. Un uomo comparve accanto al suo letto.
Il terrore la bloccava, eppure quel pomposo profumo s’insinuava di nuovo nelle narici confondendola. Riuscì a raccogliere un briciolo di presenza di spirito spostandosi nell’angolo opposto del letto, con le coperte al petto come una sorta di protettiva barriera, con il divertimento che trasudava dalla voce, perché nonostante stesse sussurrando l’uomo annunciò:
‘Lo prendo per un sì’.
Dopo una lunga pausa, che ebbe tra l’altro l’effetto di snervare Abir inebriandola maggiormente con quel profumo peraltro intensissimo all’interno di quella piccola stanza, l’uomo bonariamente aggiunse:
‘Ho visto che oggi mi guardavi. Ho notato come m’osservavi. Io sono venuto qua in maniera tale che tu possa realizzare la tua fantasia’.
Nonostante il terrore che l’attanagliava alla graziosa Abir sfuggì uno sbuffo, un lieve grugnito a metà strada tra il contegno divertito e quello incredulo.
‘No, non fraintendermi, non sono un esaltato né un maniaco. Dimmi pure se vuoi che me ne vada lo farò, perché me ne andrò senza crearti grattacapi né problemi’.
Abir non rispose, il cervello cercava di lavorare ingabbiato tra la paura e la netta convinzione che l’avrebbe violentata là, lei si sentiva imprigionata assieme all’incredulità che lui se ne andasse sul serio e la curiosità per quest’uomo così sicuro di sé da riuscire a entrare nella sua stanza. Come c’era entrato poi? Pretendere inoltre che lei ...
... avrebbe goduto della sua violenza, per l’eccitazione causata da quello stramaledetto profumo, sennonché vinse la paura manifestandogli il suo disappunto respingendolo:
‘Adesso vattene’ – sussurrò lei in modo autoritario ricacciandolo.
I suoi occhi ormai abituati al buio intravidero una sagoma che s’alzava, per un attimo la paura dello stupro la paralizzò, dopo la sagoma si spostò verso la porta e in un colpo il terrore l’abbandonò con una lunga esalazione del respiro, lasciandola pressoché inaridita e svuotata. Se ne andava sul serio. La successiva inspirazione lunga e profonda la riempì ancora una volta del suo profumo. Udì in passo, un altro che arriva pensò, l’ignoto era ormai alla porta, lo sentì afferrare la maniglia e girarla, sennonché esclamò:
‘Fermo’. Lei l’udì girarsi accennando un sussurro:
‘Sì?’.
‘Che cosa vuoi?’.
‘Te l’ho appena detto che cosa m’auspico. Tu sei per me bellissima, io voglio godere e farti godere. Voglio sentirti sussultare intorno a me mentre gridi un orgasmo dietro l’altro, sei un incanto’.
Abir rimase senza fiato udendo le sue parole, la sua voce, il annusando suo odore, si sentì perciò sciogliere e la parte di sé che si districava passava sbrogliandosi attraverso il suo pelosissimo e nerissimo inguine, inzuppandole le mutandine. S’accorse che stava ansimando, i secondi passavano ticchettando via tra il respiro affannoso di lei e quello sempre più concitato di lui, alla fine sempre sussurrando l’uomo le chiese:
‘Vuoi ancora che ...