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17 - Il Collegio (Parte III)
Data: 03/10/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ivofosco, Fonte: EroticiRacconti
Seguito del racconto 16 - Il collegio (Parte II) Tutte le collegiali, venendo depilate frequentemente, hanno la patata liscia come quella delle bimbe; tutte tranne le pochissime rosse e le bionde integrali. Se vi state chiedendo il perché è presto spiegato. Il direttore del collegio e alcuni istitutori vanno matti per le tope colorate. Queste ragazze, che non sono più di venti, hanno i genitali completamente depilati mentre sul pube il pelo gli viene accorciato e rasato in modo da formare figure geometriche. Le consorelle sanno bene che “le colorate”, come vengono comunemente chiamate, specialmente del primo anno, non possono essere oggetto di attenzioni sessuali. Possono essere masturbate solamente con la lingua o con le dita e, nei loro pertugi è severamente vietato l’ingresso dei manici di scopa. Sembrerebbe una fortuna avere il pelo colorato se non fosse che le poverette rispetto a tutte le altre devono soddisfare le voglie del direttore e degli istitutori. Superati i primi due anni questi divieti decadono e le colorate ritornano a essere trattate al pari delle altre. Un altra procedura ripetitiva è quella della pulizia intestinale. A ogni cambio di stagione alle ragazze del collegio viene praticato un clistere con acqua saponata che è particolarmente duro da sopportare specialmente per le matricole che non l’hanno mai provato. Fra qualche giorno sarà l’equinozio d’autunno e le anziane hanno già terrorizzato le matricole con i racconti più terribili ...
... riguardo al clistere e le poverette non fanno altro che chiedermi: -Giò ma è vero che saranno tre litri? -Giò Barbara ha detto che dovremo tenerlo tutta la notte… -Giò ma è vero che la cannula con cui ce lo faranno è larga 4 centimetri? -Giò ti faccio un pompino se non me lo fai! Ovviamente più si avvicina il giorno e più gli scherzi aumentano. Sulle lavagne vengono disegnate figure di ragazze con pance enormi o culi che spruzzano fiumi d’acqua. In realtà si tratta di un clistere di acqua saponata che non supera il litro e mezzo con l’unica fastidiosa differenza che il sapone si fa sciogliere all’interno dell’intestino. Le cuoche del collegio con l’olio esausto della cucina miscelato con la soda caustica riescono a produrre un sapone fatto in casa che poi fanno solidificare in particolari stampi cilindrici. Quello che si ottiene, una volta tolto dagli stampi, sono delle saponette a forma di supposta lunghe circa 10 centimetri e larghe 2,5 cm. Queste grosse supposte vengono fatte asciugare per alcuni giorni al sole per poi venir rifilate con carta vetrata a grana fine per rimuovere le sbavature dello stampo e per renderle estremamente lisce. Al termine della procedura vengono riposte in una scatola di legno. La mattina del clistere, al suono della sveglia, le matricole si ritrovano la camerata invasa dall’intera sorellanza che porta con se un carrello pieno di scatole e un frustino per cavalli. Le ragazze ancora assonnate ascoltano Barbara, la priora della ...