1. Prima delle nozze


    Data: 03/10/2023, Categorie: Etero Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti

    ... scappa il bisogno d'essere presa da te, subito. Distinguo nitido l'odore del mio sesso, del mio desiderio. Quanti immensi secondi mancano perché possa sentirlo anche tu? Quanti immensi secondi mancano perché possa sollevare questa gonna davanti alla tua cerniera calata? Il centone me lo darai dopo, ora è il momento per altro. Tutto è già pronto per le nozze. E allora... Allora passiamo quest'ultimo fine settimana prematrimoniale come spero passeremo il resto della vita. Guardo la gente che scende dal tuo aereo. Giunge come un pugno dentro la mia passera una voce di passaggio: “Hai visto la escort che sta aspettando il cliente? Chissà quanto costa?” Ah, come vorrei che potessero vedere la nostra transazione finanziaria. Oh, sì, tira fuori quella banconota qui, davanti a tutti! Magari riuscirai a distrarmi un attimo da questa voglia che mi attanaglia. Ovvio, per scrutare le reazioni dei passanti. Se non ci fossi tu in fondo alla fila mi sarei già fatta accompagnare da qualcuno alla toilette. Immagino le mie parole: “No, tariffa zero, mica sono una prostituta”. Certo, sembro peggio. È meglio che io non veda il mio volto: se ci si leggesse metà della mia voglia... ma soprattutto se ce la leggessi io! Cadrebbe qualsiasi remora, sarei pronta a farmi scopare qui, subito. Ma perché mangiare una frolla industriale moscia quando mi aspetta un dolce di Massari?
    
    Eccoti! Mi hai vista? Sì, lo leggo nella mutazione che intravvedo a mezz'altezza nei tuoi pantaloni. Lo sento in questo ...
    ... pulsare inguinale che mi trattiene ferma impalata. Lo percepisco in queste gocce improvvise che fanno capolino fra le mie gambe. Lo leggo nel sorriso beffardo che t'illumina, che mi rende consapevole di ciò che fra paco saremo e faremo. Che calore! Sono di burro e mi sto sciogliendo. Penso che si veda fra le mie gambe.
    
    Anche le immagini che si creavano nella mia mente fino a un attimo fa si sciolgono. Mentre sta per avvicinarsi il nostro abbraccio si trasformano nelle mie gambe spalancate, in te con me, in te su di me. La realtà del contatto fra le nostre labbra e delle carezze delle nostre lingue, l'una all'altra, non ha pietà. La pressione del tuo petto sulle mie tette, delle tue mani sulla mia schiena, un po' più in basso, un po' più sotto. Dai, verso l'interno... Mi piace, lo sai. Sono pronta a risucchiarti dentro di me, come un vortice di uragano. Mi obblighi alla decenza mentre saliamo sul taxi, poi mentre entriamo nell'albergo. Nell'ascensore mi trattieni le mani in una tua: sono legata, ma posso strusciarmi contro di te. Posso percepire il turgore caldo del tuo cazzo a contatto col mio corpo. No, non puoi riuscire ad evitarlo, questo. Non puoi impedirmi di sentirmi già a quattro zampe col tuo cazzo che prende possesso di me. Prendere possesso: concetto sbagliato. Il possesso c'è già. C'è da quella prima volta, come c'è sempre stato, nelle mie negazioni e nelle mie affermazioni. Sto ansimando quando le ante scorrevoli ci fanno vedere il corridoio. Dov'è la nostra ...