Prima delle nozze
Data: 03/10/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti
Il ticchettare ritmico dei miei sandali alti scandisce la fretta d'incontrarti. Devo arrivare prima di te perché tu possa ammirare il mio desiderio e la mia disponibilità; perché tu possa ammirare l'invidia passarci accanto prima che... Procedo fra volti di gente che passa indifferente. Occhi che scrutano invece cercando di sollevare quei lembi di stoffa che lasciano immaginare ciò che soltanto i tuoi occhi potranno vedere, ciò che tu avrai a tua disposizione. Per chi incrocio un desiderio, per te il piacere. Loro magari s'infileranno nel primo bar col pretesto di un caffè per poi andare a sognare nella toilette. Immagino gli occhi semichiusi nella perdizione dello sfogo che dolcemente o energicamente la loro mano sarà abile a donare. Immagino la tua mano che mi passa quel centone che apre la mia disponibilità alle tue esigenze. Sarà il segno che pretenderai di più da me, che ciò che desidero si realizzerà. No, non il mercimonio: il trascendimento della mia lussuria per mezzo della tua. Lussuria trascendentale: prospettiva entusiasmante. L'importante è che questo fine settimana tu mi travolga come sai fare. Soltanto tu.
Devo allungare il passo. Non mi serve guardarmi in una vetrina per conoscere la mia immagine provocante. Mi bastano questi sguardi che scorrono sulla mia pelle, impalpabili carezze di desiderio; che s'intrufolano sotto quest'abito che occulta ciò che però lascia capire benissimo: è maggiore il mio desiderio della superficie scoperta. Basterebbero due ...
... mosse, neppure tanto esperte per denudarmi: denudare il mio corpo, intendo. La mia voglia traspare rispecchiando quella negli sguardi dei passanti, quella della ragazza che mi guarda con sfacciataggine impertinente dal tavolino del bar, si lecca le labbra trapassate da due piercing, divarica le cosce nei jeans strappati che lasciano vedere il tatuaggio di una rosa spinosa. Mi prende in giro? Il gesto volgare mi accarezza più della somma di tutto il resto. Incendia il fuoco che mi sta bruciando. Ma è di te che ho bisogno, non di una ragazzina lasciva, che non è neanche il tuo tipo e non vale perciò la pena di prendere con noi. Ovviamente senza il centone, a lei. E quell'altra donna, invece, che esprime la sua riprovazione strattonando l'uomo che sta con lei. Nell'incrociarmi mi sussurra “puttana” ponendo un angusto confine a ciò che sarò stata in questi giorni, quando il centone sarà tornato nel tuo portafogli come ringraziamento per non avermi risparmiato niente. È l'ultima volta che ci troviamo in territorio neutro: con l'ultimo giorno di questo mese si chiude il contratto d'affitto del monolocale in cui abito, si chiude con l'ufficio che mi permette di vivere. Col primo giorno del prossimo terminerà questa relazione a distanza che mi lacera. Si trasformerà nella nostra vita.
La scritta sul tabellone luminoso m'illumina col suo “atterrato” sulla riga che riporta il numero del tuo volo. Sono nervosa, agitata. Dov'è la toilette? Ho atteso troppo. No, non mi scappa la pipì: mi ...