1. A moon shaped pool


    Data: 21/09/2023, Categorie: Sentimentali Autore: Eclipse, Fonte: EroticiRacconti

    ... schiena, sentirlo tremare e invocare l’abisso, sempre più forte a sbattersi contro, stringimi le cosce, entrami dentro signore mio, puntami dritto al cuore, godi di me che questo è il momento, qui, al centro esatto di tutto.
    
    Occhi negli occhi, ancora una volta, di una luce che ora è ancora più bella, entrami dentro, godi di noi, senza niente da dire, con un sorriso che è quasi paura, piccolo uomo godimi dentro, adesso, trasformiamoci in un unico essere meraviglioso, qui dove tutto è più grande di noi, oggi che è l’ultimo giorno prima di domani, che davvero anche io, non so immaginare niente di più bello dell’inventarsi un nuovo piccolissimo cuore.
    
    Non piangere, ora.
    
    Non piangere.
    
    Immagina di camminare,
    
    di contare i tuoi passi…
    
    Uno due tre quattro…
    
    Ritrovarsi a correre,
    
    rumore di scarpe lungo il corridoio…
    
    Dove vai?
    
    Dove corri?
    
    Cinque sei sette…
    
    I giorni scivolano su un nuovo calendario, il fremito dell’attesa diventa sempre più dolce.
    
    Diventerà una musicista, proprio come te!
    
    Va bene,
    
    purché sia bella,
    
    bella come te
    
    Dove corri?
    
    Non piangere, signore mio.
    
    Hai paura?
    
    Dammi la mano allora,
    
    intrecciami le dita
    
    e stringile forte,
    
    che oggi è il primo giorno dopo di ieri.
    
    Otto nove…
    
    Guarda il cielo,
    
    c’è un sorriso nel nero…
    
    le daremo il suo nome,
    
    che non esiste nome più bello.
    
    Dieci
    
    Poi i passi, veloci, al ritmo di chi fugge,
    
    dove corri?
    
    La faccia di un medico che non sa più come si ...
    ... sorride.
    
    Il silenzio.
    
    Guarda lo schermo
    
    che è ancora più nero,
    
    fra le nubi immobili di un piccolissimo cuore.
    
    Ora che, al centro di tutto, c’è solo la mia pancia,
    
    a forma di luna vuota.
    
    Non piangere, signore mio,
    
    che davvero anche io, non le ho, le parole per raccontare le tue lacrime.
    
    Camminare, senza nessun posto dove andare, con scarpe improvvisamente troppo pesanti.
    
    Che cos’è, questa nebbia che sale ad accarezzare il cuore? Da dove viene? Qual è il momento esatto in cui le foglie hanno iniziato a essere così belle, mentre cadono? Si abbandonano, planando leggere verso il loro destino; il tempo che passa e la vita che si rinnova, per sempre giovane e per sempre vecchia, in un ciclo continuo di morte e rinascita.
    
    E queste parole? A rincorrersi, come ragazzini coi cappotti colorati che giocano su un tappeto giallo di foglie, da quanto tempo non ridevano così forte?
    
    Questo grande immenso respiro che risuona in ogni cosa, scivola fra i viali alberati e specchia il cielo nelle pozzanghere d’argento, è sempre stato tutto così enormemente bello?
    
    E se davvero, infine, c’è tutta questa bellezza che vibra nella luce incerta delle cose perché, io, mi sento mancare? Come una dolce febbre d’autunno che brilla negli occhi ancora ubriachi d’amore.
    
    Le dita aspettano altre dita.
    
    Le labbra domandano altre labbra.
    
    Chiudi gli occhi.
    
    Fai roteare lentamente le pupille nel buio.
    
    Ascolta il tuo respiro.
    
    Immagina di camminare,
    
    e conta i tuoi ...