1. Irina, la mia matura governante georgiana.


    Data: 19/09/2023, Categorie: Etero Autore: Clisterium, Fonte: Annunci69

    ... litro.
    
    - No Irina, non supererò entrambi. La pipì è così pressante che non sento più le spinte del clistere. MI SCAPPA IRINA !!!!!!
    
    - Beh, ragazzo mio! faremo in modo che tu ti occupi solo di una delle tue seccature.
    
    Quindi fermò il clistere ritirando la cannula. Poi sfilò il cuscino da sotto il mio ventre e lo sostituì con un vaso da notte che pensavo avrebbe traboccato, visto i potenti getti e senza fine che generavo.
    
    Quando finii, mise il vaso sul comodino e mi fece mettere questa volta sulla schiena, sollevando le natiche con un cuscino più grande di quello precedente, che mise in piena visione tutti i miei gioielli. Il mio pene era di nuovo duro come un sasso. Mi fece piegare le gambe sul torace e allargare le cosce, il che non era il presagio migliore.
    
    Rimise la cannula in me e il clistere ricomincio a seguì questo pendio. Infastidito per essere stato trascurato fino ad allora, partì con rabbia per conquistare luoghi inesplorati.
    
    Con le mani massaggiai il ventre, per cercare di calmare la sua passione, ma i miei occhi si spalancarono per l'orrore. Stava svuotando il vaso notturno nella sacca, poi sfilò la cannula, la sostituì con una lunga sonda di gomma. Si è volto’ verso di me e mi disse dolcemente:
    
    - Ragazzo mio, questo è un trasferimento…
    
    Nonostante la mia aria inorridita, si è impegnò a mettere in me questa sonda che è sembrò due volte più lunga del normale.
    
    Mentre avanzava, ...
    ... scatenò una fastidiosa colica che il clistere, che già era in me, ha interpretato come un messaggio che annunciava i rinforzi.
    
    Quando riattivò il rubinetto, l'effetto fu immediato. Per me fu come un tornado, accompagnato da fulmini, cupi ruggiti fragorosi e potenti improvvise precipitazioni. Non riuscii a trattenere le mie urla, i miei sussulti e le mie contrazioni convulse. Il fremito delle mie mani e dei miei piedi ritmava la cadenza infernale dei miei insopportabili spasmi.
    
    Irina si commosse. Mi accarezzò la fronte e la faccia bagnata di sudore, mi propose di interrompere questa terribile iniezione.
    
    Tra due spasmi risposi energicamente: - NO !!!!, con la voce strozzata. In questa stessa determinazione attinsi il coraggio, la resistenza, la dignità della mia resistenza e la risoluzione per affrontare questa prova inaspettata.
    
    Mi ringraziò per l’attenzione a non rilasciare il clistere, e mi portò un plug nero che inserì subito nel mio buchetto, una volta rimossa, questa lunghissima sonda che, nella mia angoscia, avevo assimilato alla manichetta antincendio, che sputava liquido infiammabile in un punto caldo del mio dolore.
    
    Corsi in bagno a svuotare i mie intestini dalla miscela inaspettata.
    
    Al mio ritorno, trovai Irina sdraiata sul letto, pronta, con la cannula già inserita nel suo splendido sedere e con l’esigenza di godere un clistere fatto da me.
    
    Cosa che accontentai subito.
    
    Clis a tutti voi. 
«123»