1. Quella troia di mia cugina


    Data: 18/09/2023, Categorie: Tradimenti Autore: rispettoso8, Fonte: Annunci69

    ... queste tette meravigliose… mmm… e che bei capezzoli… già duri…mmm..”
    
    “Finiscila….. finiiiiscilaaaa… ora basta…siamo cugini…basta, basta…”.
    
    Mi ero avvicinato a lei e cominciato a leccarle il collo, scendendo verso il seno: “Che tette!!!… Ti stanno scoppiando per come sono dure…”
    
    “Ho appena cominciato… e anche Tu….visto che ti piace…“
    
    “No..no… non voglio… finiscila non voglio… “
    
    “si, che vuoi… vuoi il cazzo, non è vero? … Le presi con forza il polso e lo portai sulla mia patta dei pantaloni. Il suo pugno era chiuso, e lo tirava a sè, ma non appena ebbe modo di sentire la durezza del mio cazzo, cominciò a dimenarsi come un’anguilla, combattuta ma anche eccitata.
    
    “Nooooo… noooooooo”
    
    “siii… lo senti comè duro… anche lui ha tanta voglia…”
    
    “.. finiscila… togli questa mano… nooo no non puoi…non devi…non possiamo… non voglio… no…siamo cugini…”
    
    Era davvero eccitante sentirla imbarazzata mentre la sua mano si apriva e chiudeva di scatto, mentre il suo corpo diventava sempre più caldo e reattivo. Ora strusciava forte tra loro le coscie, mentre la mia mano scendeva a raggiungerle la figa…
    
    “Io voglio… voglio e basta…”
    
    “No… no… no… sei un pazzo”
    
    “Che porca che sei…cuginetta, ci scommetto che se già bagnata… che lago devi avere tra le coscie… sento un profumo di figa in fiamme… ti deve bruciare a quant’è calda… che porca che sei….”
    
    “mi vergogno… mi vergogno!!!”
    
    “spogliati piuttosto… che mi fa impazzire questo profumo, cuginetta…”
    
    “nooooo nooo, ...
    ... smettila… no…”
    
    E mentre una mia mano, centimetro dopo centimetro, si faceva spazio tra le sue cosce, l’altra continuava a far strusciare la sua su un cazzo a cui sembrava volersi aggrapparsi da sopra i pantaloni estivi. E mentre la mia bocca e la mia lingua si muovevano tra il viso, la bocca, il collo e i seni, Martina ad un certo punto sembrò arrestarsi, come senza vita, scivolando giù per i sedili, forse per sfuggire o forse per arrendersi. Nella penombra, la gonna e la camicia già scostate, erano ormai quasi scomparse, mentre un seno sudato rifletteva i raggi di una luna piena e luminosa: premetti la mia mano lentamente ma con forza e riuscii ad immergerle le dita in una figa ormai fradicia. Presi ad impastarle e penetrale la figa, scostandomi da lei e rimanendo seduto, mentre portavo l’altra mano sulla sua bocca, muovendo le mani all’unisono: le impastavo la figa, e le entravo ed uscivo oscenamente le dita dalla bocca, insalivandole il collo e i seni: “Che figa meravigliosa… Martina… che spreco… sei nata per fottere…cuginetta bagnata…. hai una figa…. stretta e bagnata… una figa da troia vergine…”
    
    Ormai lasciava fare, quasi non reagiva, ma teneva gli occhi chiusi, mordendosi le labbra ed un pugno chiuso, mentre non staccava l’altra dal mio cazzo ormai scolpito sulla patta. Le tirai su le cosce e scesi con la bocca per bere il brodo caldo della sua figa, continuando a parlarle: ”è buona la tua figa, Martina, è calda e bagnata…e vuole essere scopata… Vero? Ci vuole da un ...
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