La taverna (parte 4)
Data: 03/09/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
... sapeva.
Guardò l’orologio da parete.
Le 4? Ma a che ora era entrata? Era uscita da casa a mezzanotte.
Dove non arrivò la pietà intervenne l’eccitazione.
Eccola, col busto sul tavolo, con le caviglie legate alle gambe del mobile.
Anche le braccia immobilizzate.
La figa esposta ed il viso al bordo.
Non dovettero faticare i cazzi ad entrare in lei. Non quello nella figa e nemmeno quello in bocca.
Non seppe quanto impiegarono a godere, sentì solo il liquido caldo che le scendeva dalle cosce.
Quello in bocca non aveva finito.
“E’ bagnata anche nel culo”.
In realtà era sudore, sicuramente il cazzo era bagnatissimo perchè appena uscito dalla bocca nella quale prese posto il terzo uomo.
Nessuno le godette in bocca.
La lasciarono lì dopo che ebbero finito.
Si stavano riposando.
No, in realtà lei capì non stavano riposando.
Erano in attesa dopo avere fatto una telefonata.
Qualcuno suonò, poco dopo, alla porta della locanda.
L’avventore che era andato ad aprire, una volta avutolo davanti, lo salutò con deferenza.
Viola lo vide arrivare.
Si stava dirigendo verso di lei. Le girò attorno per ammirare l’operato di quei tre.
La schiena di Viola era ...
... bellissima, così come lo era il viso ed i capelli. Un insieme carico di sensualità eccitante.
Si mise davanti alla sua bocca mentre era ancora legata.
Estrasse il cazzo e la scopò.
Viola capì perché nessuno dei tre le avesse goduto in bocca. Quella parte era riservata all’uomo che la stava usando in quel momento e che riversò il suo sperma per essere ingoiato.
Prima di toglierlo le accarezzò il capo.
“Buon compleanno, amore mio”.
Quella serata era stata il regalo di Marzio alla sua donna che godeva nell’umiliazione e nell’essere usata come un oggetto.
Lei sapeva che sarebbe successo ma non quando, dove e, soprattutto, come.
Marzio sapeva che l’auto si sarebbe guastata pochi chilometri dopo e le aveva tolto il telefono dalla borsetta.
L’aveva fatta seguire da una sua amica, la bellissima bionda che lo aveva avvisato che tutto era andato bene.
La slegò.
Lo volle fare lui, perché il suo regalo (i tre uomini) l’avevano legata, ma spettava a lui liberarla per prenderla tra le braccia e portarsela a casa.
Non poteva non viziarla e aveva detto alla cameriera di farle trovare la vasca piena di acqua calda e petali di rose.
Prima di uscire le spruzzò un po’ di profumo francese.