1. Giro di boa 1


    Data: 23/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... ritegno.
    
    All'inizio resto sorpreso ed anche un po' imbarazzato; ma, col passare dei minuti, vedere quel giovinastro che se lo tira alla grande e sentire il suo respiro affannato finisce per accentuare il mio stato di eccitazione. Senza volerlo e quasi senza accorgermene, mi ritrovo anch'io con i pantaloni sbottonati e con il cazzo fremente nelle mani.
    
    Ci masturbiamo affiancati, vedo che il ragazzo comincia a guardarmi in maniera irridente, poi ad un tratto mi mette una mano sulla coscia; è un tocco che mi dà immediatamente una scarica di adrenalina, che aumenta la mia eccitazione, lo lascio fare. Non passano che pochi minuti e lo sconosciuto si fa più ardito, mi prende la mano e se la porta sul suo cazzo vibrante.
    
    Il contatto con quel cazzo duro e caldo, svettante, mi dà un altro brivido. Mi accorgo di non avere la forza di sottrarmi, lo assecondo e comincio a segarlo; lui mi sorride ancora con aria impertinente e mi ricambia subito impossessandosi del mio cazzo e cominciando a tirarmelo energicamente.
    
    Un'esperienza del genere non l'avevo mai vissuta, neppure da adolescente; ci seghiamo e gemiamo all'unisono, ma il tutto si svolge in silenzio, fino a quando lui non si accosta al mio orecchio e mi sussurra: 'Mmmhhhh '. davvero bravo! '. non sapevo che Fabio avesse un papà così porco! ''
    
    Quelle parole mi gelano, mi rendo subito conto di essermi cacciato in una situazione incresciosa, imbarazzante. Mollo il suo cazzo, ma lui prontamente mi blocca il polso e mi ...
    ... riporta la mano sul suo cazzo scalpitante: 'Eh no! ' mica mi lasci sul più bello! '. e poi, che c'è di male a godere insieme?'
    
    Il suo tono è sfottente e suadente al tempo stesso, mi fa capire che mi ha sgamato, ma si mostra comprensivo e complice. Mi sento agitato, ma continuo a segarlo, come del resto lui fa con me. I nostri cazzi sono diventati due obelischi, non so come facciamo a resistere ancora. Il giovanotto si riavvicina all'orecchio e mi dice:
    
    'Credo sia meglio continuare in un posto più tranquillo ' usciamo!'
    
    Ci ricomponiamo alla meglio, lo seguo come un automa. Mi chiede dove ho parcheggiato, entriamo nella mia macchina, ero uscito con la Smart, troppo piccola e scomoda per continuare a smanettarci lì dentro. A quel punto gli dico che occasionalmente sono solo a casa e che potremmo andare lì. Si illumina: 'Perfetto! '. Andiamoci subito!'
    
    Nel tragitto verso casa, mentre guido, rimette la sua mano sulla mia coscia e mi lancia occhiate assassine. E' un tipo che non mi piace molto: ha i capelli ricci e lunghi, un po' unti; è sicuramente un ragazzo aitante, fisicamente ben messo, ma ha un piglio di arroganza e di irriverenza, di volgarità, che trovo quasi insopportabile; ma ha un fare sicuro e disinvolto che mi domina.
    
    Per prima cosa gli chiedo com'è che conosce mio figlio. Mi risponde con una certa sufficienza: 'Frequentavamo la stessa palestra'..'
    
    E, visto che restavo in attesa che continuasse, intuendo quel che volevo sapere, aggiunge con un ghigno: ...