Club gay di berlino
Data: 20/08/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
Racconto onirico misto di verità e fantasia dove il desiderio
funge da filo conduttore dei sogni...
Come mi capitava di fare spesso, in quei mesi a Berlino, mi avviai verso un Porno Kino, un cinema porno diremmo noi. La situazione all’interno era un po’ diversa, vi era oltre alla sala cinema anche un altra area con le cabine video. Pagai presi la mia birra, lì funzionava così, e salii le scale per andare nella zona cinema.
Quasi sempre si trovavano coppiette in azione.
Mi sedetti e mi lasciai sedurre dalle immagini proiettate sullo schermo. Sarà stata la birra non so ma mi assopii.
Mi svegliai e ci stava una coppia sui 50 davanti a me dove di lei si vedeva solo un culone enorme mentre la faccia era sprofondata evidentemente sul cazzo di lui.
Uscii ed andai a fare un giro nella zona sexy shop e poi quella delle video cabine. In questa zona si trovavano quasi cento x cento gay e bsx.
Il padrone assoluto della zona era il Cazzo.
In quella zona non era raro incontrare qualcuno che girasse completamente nudo, intento a girare per le cabine video, quasi tutte semi aperte, in cerca di cazzo.
All’interno della cabine, da comodamente seduto, ad altezza bocca ti poteva spuntare fuor,i dal foro apposito, un bel cazzo da pompare.
Il paradiso dei golosi. Più in la, in zona rigorosamente buia ci stavano le salette Gloryhole. Non si capiva bene la loro disposizione perché erano appunto rigorosamente immerse nel buio totale e solo al tatto trovavi la ...
... strada.
Nel proseguire a tastoni non era raro imbattersi in qualche cazzo o uomo nudo. Avevo visto qualche video e qualcosa mi aveva particolarmente eccitato, decisi di prendermi una pausa a base di cazzo.
Avevo già fatto pompini, e mi piaceva pure, ma solo sporadicamente.
Raggiunsi la saletta Gloryhole o perlomeno lo speravo.
Mi chinai ed attesi.
In quella condizione di buio il senso dell’udito si acuiva pertanto ogni minimo rumore veniva avvertito.
Anche gli odori erano come amplificati.
Ad un certo punto capii che un cazzo si era infilato, casualmente, in un buco della mia stanzetta che aveva i fori su tre lati, il quarto lato era la porta ovviamente. Allungai una mano e lo toccai. Un bell’esemplare. Cominciai a giocare con la cappella.
Era bella grossa, facevo fatica a farla entrare. Ma il piacere che ricordavo mi fece chiedere alla mascella un ulteriore sforzo.
Man mano che procedevo mi davo a delle varianti che avevo solo visto fare.
La mia esperienza pratica allora era ancora modesta. Approfittando del buio e dell’assoluto anonimato feci vari “esperimenti” con quel bel cazzo che mi era capitato.
I grugniti sono uguali in tutte le lingue, le parole no, pertanto non capivo perfettamente quello che il proprietario del cazzo dicesse. Tra linguaggio specifico, che poco conoscevo ancora, e il misto grugnito, mi sembrava comunque di essere sulla strada giusta.
Ad un certo punto però ritirò il cazzo, rimasi deluso.
Ma poco dopo sentii un fiotto ...