1. Realtà o fantasia - avvenne dopo


    Data: 16/08/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    Avvenne dopo
    
    Luca disabile trentenne, è stato testimone di una violenza sessuale su suo padre e la sta raccontando in chat a Marco cinquantenne.
    
    L - Non ho la cognizione di quanto tempo sia passato fino al momento in cui sentii rumori di gente che si muoveva e la porta che chiudendosi sbatteva.
    
    M - Cosa ti era successo?
    
    L – Era come fossi caduto in trans. Poi col rumore della porta mi ero riavuto e, ovviamente ai miei ritmi, mi precipitai nel bagno. Mio padre era pressappoco nella stessa posizione fisica in cui l’avevo visto nel momento X. L’unica cosa che non era più al suo posto era la camicia, prima gli copriva la testa, ora gli stava avvoltolata sul collo. Il suo stato era catatonico, gli occhi sbarrati e lo sguardo fisso. La bocca aperta, forzatamente aperta, lasciava vedere un lembo di stoffa bianca che ne usciva. Volevo chiamarlo ma la mia voce, che poi è roca ed appena percepibbile, non mi usciva dalla bocca. Mi ero completamente bloccato, anche in quelle parti di me che funzionano, solo gli occhi continuavano a vedere cose inimmaginabili. Il corpo di mio padre era zuppo di piscio dalla testa ai piedi, schizzi di materia lattiginosa gli picchiettavano le natiche e la schiena. Le ferite da unghiate, infertegli dal cane, a ricordo del loro incontro, sanguinavano ed il sangue gli scorreva sulla pelle, escrementi lo imbrattavano completamente. Un liquido lattiginoso, della stessa natura degli schizzi sulla pelle, si trovava anche per terra, davanti alle sue ...
    ... ginocchia.
    
    Una visione da capogiro. E pensare che mio padre è un vero toro anche con i suoi quasi sessanta anni. Il suo cazzo di venti centimetri è attaccato ad un corpo possente, sodo e virile. E’ pressappoco alto un metro e ottanta, più di ottanta chili, con occhi e capelli neri, questi ultimi in vero sono brizzolati. La pelle è olivastra, le chiappe sono sode e distanziate da un bel solco, arraposo anche per me che sono il figlio. Ha una leggera pancetta con una linea di peli neri che sale fin quasi in mezzo ai capezzoli, piccoli ed appuntiti, sporgenti su due pettorali modellati dalle fatiche da muratore, mestiere che ha fatto per anni. Il solco di peli che va giù verso l’inguine, si allarga a tutto il ventre e forma un boschetto intorno al cazzo che quando è a riposo è ciccioso e morbido. Ti viene la voglia di giocarci e non solo con le mani. Ho un amico che vorrebbe farselo e viene a dirlo a me. Come a dire “mettici la buona parola”. Ma ti pare?
    
    Puoi immaginare la mia sofferenza nel vederlo in quello stato catatonico. Avrei dato l’anima in cambio della possibilità fisica di scendere dalla carrozzina, inginocchiarmi vicino a lui, leccargli le ferite e tutto il resto che lo imbrattava. Gli avrei subito tolto di bocca quel panno che lo soffocava. Lo avrei abbracciato, sollevato e messo nella vasca. Poi mi sarei spogliato anche io e sarei entrato nella vasca con lui. Lo avrei lavato con tanta dedizione, come fa lui con me. Lo avrei a lungo insaponato e massaggiato tra ...
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