1. 2 – Forica: a casa mia


    Data: 13/08/2023, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... prendere un libro da leggere.”
    
    “Buona notte figlio mio”
    
    “Buona notte zia”
    
    Dopo il saluto una risatina di complicità silenziosa si formò sul nostro viso.
    
    Ora eravamo sicuri che la zia era tranquilla e che non ci avrebbe disturbato.
    
    Forica salì sul letto, si rannicchiò su di me chiedendomi dei baci e riprese dopo un po’ a succhiare.
    
    La misi, poi, sotto di me. Le passai il glande sulle labbra della figa e cominciò ad ansimare e bagnarsi la figa. Si toccava anche le tette offrendole a me chiedendomi di succhiarle i capezzoli che erano duri e risaltavano su un’aureola di non grandi dimensioni di colore roseo.
    
    La voglia saliva in lei ed anche in me.
    
    Succhiandole i capezzoli sprofondai il cazzo nella sua figa che si era allargata ed allagata. Forica colava a dismisura bagnando il lenzuolo con il suo miele. La stantuffai per molto tempo controllando il mio orgasmo. Lei venne due volte e dovetti metterle la mano sulla bocca per soffocare il suo urlo. Venni anche io facendole vedere il mio spruzzo bianco che andò a posarsi sulla sua pancia e sui peli della figa.
    
    Con le dita lo raccolse e se lo gusto come si può gustare un buon gelato.
    
    “E’ proprio buono. Ne vorrei sempre” disse lei.
    
    “Io vorrei sempre avere il tuo succo”
    
    Dicendo ciò andai con la lingua a gustarmi la figa bagnata con grande piacere mio e goduria sua.
    
    Solo allora spensi la luce dell’abatjour e continuammo a toccarci. La luce proveniente dalla strada illuminava fiocamente la ...
    ... cameretta.
    
    Ci addormentammo senza accorgerci di averlo fatto.
    
    Alle 3 di notte mi svegliai. Le era al mio fianco la tenevo abbracciata con le mani che facevano da coppa alle sue mammelle. Non appena mi mossi si svegliò anche lei.
    
    “Che ore sono? Devo andare via?”
    
    “Sono le 3 stai tranquilla”
    
    “Mi devi riaccompagnare a casa” mi ricordò
    
    “Più tardi. Oppure vuoi andare ora?” replicai
    
    “Voglio stare con te. Scopami ancora” disse aprendo le gambe e mettendo la mia mano sinistra sulla sua figa.
    
    Comincia a titillare il suo punto di massima goduria. Si agitava e spingeva il bacino perché sentissi il suo clitoride crescere e diventare duro. Le labbra della figa si aprirono. Entrai con due dita e mi chiese di metterne tre.
    
    Entravo ed uscivo con le dita massaggiandole nel contempo il clitoride con il pollice. Lei ansimava e si agitava sempre di più per prendersi tutto il piacere possibile.
    
    “Ti piace la mia fighetta? Dimmelo! Mi stai facendo colare come una fontana. Continua, non smettere. Sto per venire.
    
    Voltò il viso sul cuscino per attutire l’urlo nel momento in cui venne. Anche stavolta colò tanto di quel dolce liquido che mi affrettai a leccare.
    
    “… e tu? Vuoi venire?” mi chiese.
    
    “Si, ne ho voglia” risposi.
    
    “Mettiti giù sotto di me e fatti una sega. Mi piace vederti quando ti ecciti ed hai il cazzo dritto e duro. Quando vieni sei meraviglioso”
    
    Feci come desiderava perché lo desideravo anche io.
    
    Mi toccò il torace soffermandosi sui miei capezzoli. Me li ...