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2 – Forica: a casa mia
Data: 13/08/2023, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
l lavoro ci impegnò parecchio nei giorni seguenti e nonostante ci vedessimo lei mi dava sempre del lei ed io altrettanto. La sera io tornavo in Istituto e lei stava a casa ad assistere i genitori. Ci sentivamo al telefono la notte per raccontarci le nostre fantasie e fare i primi progetti insieme. Durante le chiacchierate telefoniche ci si toccava e ci si raccontava quel che facevamo. Gli orgasmi reciproci non erano mai meno di due. Nel weekend si andava verso il mare distante non più di 10 kilometri. Si cenava in ristorante lungo la costa e poi si finiva con il fermarsi in un luogo sicuro per accoppiarci. Un sabato dissi a Forica che mi sarebbe piaciuto fare l’amore in un comodo letto e non in macchina che anche se ampia e comoda non dava le comodità di un letto. Io avevo delle difficoltà a portarla a casa mia perché abitavo con una zia anziana che, per quanto di larghe vedute e molto fiduciosa nei miei confronti, non era una donna che mi avrebbe consentito di portami una donna a lei sconosciuta a letto per scopare. Ebbi però una chance nel fatto che vivevano nel palazzo di famiglia, mia zia al secondo piano ed io al terzo dove avevo un mio piccolo studiolo con un bagno e la mia camera da letto. La scala mi portava direttamente in questi ambienti senza dover passare nell’appartamento dove mia zia viveva. Lei la notte chiudeva la porta d’ingresso dell’appartamento e quindi io transitavo direttamente per i miei ambienti. Lei andava a letto tardi ...
... dopo le 23 e sentiva molto bene i rumori. Dissi a Forica che se voleva venire da me potevamo usare il mio letto ma dopo le 23 e sarebbe dovuta andare via prima delle 7 del mattino. Mi disse che era d’accordo a condizione che l’accompagnassi alle 5 del mattino a casa prima che si svegliassero i suoi genitori. “Va bene! Entreremo in casa lentamente e saliremo le scale a piedi nudi per non farci sentire” Forica fu molto brava a togliersi le scarpe non appena varcato il portone di ingresso del palazzo e salimmo le scale silenzio e lentamente. Arrivati in camera mia volle che la spogliassi stando in piedi. Io ero già nudo con il sesso già in erezione. La luce fiocca della lampadina dell’abatjour si rendeva complice. Entrammo sotto le lenzuola ci stringemmo e ci baciammo avidamente mentre le mani scendevano e salivano toccando ogni millimetro di pelle come a rassicurarsi che non ne mancasse neanche una cellula. Incrociammo le gambe e lei iniziò a strofinare la fighetta sulla mia gamba iniziando a godere ed a bagnarsi. Scese poi dal letto per succhiare il mio cazzo già duro ed in perfetta erezione. Lo guardava meravigliata e lo baciava in continuazione infilandolo lentamente in bocca e mugolando leggermente. Io ansimavo. Uno squillo del citofono interno ci bloccò. Era mia zia che aveva sentito dei passi e voleva accertarsi che fossi io. “Angelo sei tu in camera?” Forica si blocco e cambiò sguardo, preoccupata. “Si zia, sono sceso dal letto per ...