Suor ester
Data: 07/08/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69
... un'enorme scrivania su quello opposto. Non su questo a coda, ma su un pianoforte verticale, che ricorda al piano superiore, suor Ester gli aveva insegnato i primi rudimenti musicali. Lei nota il suo sguardo puntato sullo strumento: “Ti ricordi ancora “Le petit montagnard”?”
Lui canticchia le antiche note e lei scoppia in una risata così genuina e giuliva che sembra quella di una bambina, manca solo che batta le mani e saltelli. Lui la guarda sempre più rapito dai ricordi e dai sentimenti del passato e quasi non si accorge dell'altra figura velata e paludata di marrone che lo sfiora portando un vassoio d'argento con un servizio da caffè di porcellana, che avrà almeno cent'anni.
“Siediti” lei gli indica una poltrona di cuoio rossiccio accanto ad un tavolinetto chippendale in radica di noce, sul quale suor Fulgenzia ha poggiato il vassoio, prima di dileguarsi più silenziosa di come era apparsa.
“Prendi anche questi dolcetti alla mandorla, sono una specialità di suor Rosina, te la ricordi la cuoca?” E come se la ricordava! Nonostante le dicessero che il bambino doveva imparare a mangiare di tutto, lei riusciva sempre a fargli trovare di nascosto una coscia di pollo col riso bianco, l'unico pasto che lui riteneva commestibile. “Continuiamo a farli come lei ci ha insegnato, così la ricordiamo sempre, oltre che con le preghiere. E' volata in cielo due anni fa” Gli dice suor Ester, accompagnando le parole con il segno della croce. “Che Dio, l'abbia in gloria”.
“Amen” ...
... risponde prontamente Giovanni prendendo un pasticcino. “E lei, Madre? Non mi fa compagnia?”
“No, caro. Per la novena ho fatto un fioretto. Perciò tu fammi un favore: mangiali tutti, così non sarò in tentazione.” La sua risata infantile risuonò ancora in lui come una fitta al basso ventre, scatenando un'ondata di desiderio quasi incontenibile, che gli diede la forza di affrontare lo scopo profondo e recondito per il quale era arrivato fin lì, dopo averlo solo sognato per anni.
“Ricorda, Madre quando recitavate il rosario?” Lo sguardo di suor Ester si fece serio e pensoso: “Intendi le preghiere del vespro?”
“No, Madre, non quelle in chiesa. Il rosario, quando si aspettava, anche fin dopo cena, che i miei arrivassero. Quando tutte le altre suore si erano ritirate e restavate solo lei, suor Gioconda e suor Rosina, nella stanza più calda, accanto alle cucine...”
“Quando io sembravo crollare di sonno e lei mi faceva inginocchiare ai suoi piedi e appoggiare la testa sulle sue gambe...”
“Ti addormentavi.” intervenne la suora.
“Non sempre madre, a volte fingevo.”
Lo sguardo di suor Ester si fece di ghiaccio mentre lei abbassava gli occhi, quasi a fissare il pavimento. Lui cadde in ginocchio ai suoi piedi e le posò ambe le mani sulle cosce, l'aspetto infervorato, da pazzo. Lei ruotò tutta la testa di lato, serrando gli occhi e le labbra, in un atteggiamento di profonda vergogna.
“La prego! Madre dolcissima. Ho bisogno di farlo ancora una volta. Non faccio altro che ...