Suor ester
Data: 07/08/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69
... nauseante formaggio olandese, che doveva fare sparire, nascondendolo nei posti più impensati senza farsi accorgere. Per un anno aveva vissuto più lì che in casa con i suoi genitori super impegnati, che pagavano chissà quale retta perché lo tenessero senza limiti di orario, talvolta anche a dormire la notte. Dormire con suor Ester. A ripensarci il cuore tornava a battergli forte anche dopo dieci anni. I due letti divisi da un separé bianco, come quelli dell'ospedale. Lui che era troppo eccitato per addormentarsi, ascoltava il respiro di lei e resisteva alla voglia di alzarsi a spiarla. Solo una volta, senza correre il rischio di farsi beccare al di là del separé, aveva escogitato la soluzione diabolica di arrampicarsi silenziosamente fin sopra un armadio. Da lì, più in alto del separé, riuscì a vederla: che delusione! Dormiva tutta vestita, con anche i capelli, che lui sognava lunghi e neri come quelli di sua madre, coperti da una cuffietta bianca.
“Giovanni?” Un brivido gli corre lungo la schiena, riconoscendo quella voce sottile e argentina. Si gira e la vede, quanto è diversa, eppure la stessa. Il profilo egiziano, le folte sopracciglia nerissime, gli occhi enormi, la corporatura ancora più esile e bassa, ora che lui è il doppio più alto di allora. Resiste all'impulso di abbracciarla, non si può ora che è adulto, ma ricorda quando si stringeva allacciato alla sua vita e ne sentiva le forme, la curva delle anche, il vuoto sulla schiena e le piene rotondità sotto le mani ...
... strette sui glutei. Ricorda tutto, come se il tempo non fosse passato. Lei gli porge entrambe le mani, riconoscendone i lineamenti del volto: “Il mio Giovannino!” Lui le prende le piccole mani fra le sue, grandi il doppio, il doppio di quello che erano ed il doppio di quelle di lei, immutate dai 30 anni di allora ai 40 di adesso. Adesso lei non ha più il triplo dei suoi anni, pensa il bel giovane, ma solo il doppio.
Si guardano ed il contatto visivo è una scossa, che a lei fa ritirare di scatto le mani. Ricomponendosi dice: “Come sei cresciuto! Ma non sei affatto cambiato, hai gli stessi occhi bellissimi, che mi ricordano quelli della madonnina sulla fontana del mio paese, in Egitto. Chissà se esiste ancora o se quei terroristi di oggi l'avranno già abbattuta. Preghi sempre la Madonna come ti ho insegnato, Giovanni?”
“Si madre, certo, prego sempre per lei.” Come fare a dirle che l'ultima volta che ha recitato un'Ave, un Pater ed un Gloria è stato con lei?
“Vieni, vieni.” Lei si gira per precederlo attraverso una porta secondaria, che da su un enorme stanzone sulle cui pareti maggiori si aprono tutte le aule, che lui ben ricorda.
“Suor Fulgenzia, riesce, per favore, a fare un caffè per questo nostro giovanotto? Lo bevi un caffè, vero?” Lo guida verso un corridoio ad elle, in cui da bambino non era mai stato e infine in una grande stanza, riccamente arredata con mobili antichi perfettamente tenuti, che sembrano appena costruiti.
Un pianoforte a coda su un lato, ...