Sottomesse ai servi (parte 2)
Data: 03/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
Alle due donne si chiuse lo stomaco ed il cuore iniziò cambiò il battito a causa della tensione che d’improvviso si era impadronita di loro. Se si fossero guardate avrebbero visto il venir meno del colore alle guance nonostante la cura messa nel trucco.
Ettore ed Ivo, spesso si incontravano con Simona e Viola in amicizia e in serate a sfondo sessuale. Le donne dipendevano sessualmente dai due uomini. Non era inusuale che venissero reciprocamente mandate a casa dell’amico, come non era inusuale che Ettore le mandasse a sottomettersi alla loro “servitù” (come Simona chiamava Matteo e Luisa, loro domestici).
Sapevano cosa sarebbe loro successo, non era la prima volta.
Sarebbero state sottomesse, umiliate ed abusate sessualmente.
Il battito cardiaco e la tensione si trasformarono sempre più in eccitazione, quella che iniziò a circolare velocemente unitamente al sangue.
Le sensazioni che avrebbero provato sarebbero state forti, fortissime. Entrambe vivevano di emozioni forti, ne avevano bisogno, al punto da accettare l’umiliazione che, avevano da tempo scoperto, è tremendamente eccitante.
L’umiliazione come la paura, perché sapevano che avrebbero anche sofferto. I domestici non si facevano certo mai sfuggire l'occasione di divertirsi ed eccitarsi con la loro “padrona” ma, soprattutto, con quelle bellissime donne altere e snob, vendicandosi del modo in cui spesso venivano trattati.
Da tempo, ormai, vivevano questo rapporto come fosse una bilancia.
Simona ...
... non era gentile con la “servitù” e non perdeva occasione per umiliarli, sapendo che, a scelta di Ettore, sarebbe stata loro ceduta per una sera e gli equilibri si sarebbero ricomposti.
Tutti i rapporti sono il frutto di un equilibrio che cresce e si perfeziona col tempo.
Così, umiliandoli a parole e a gesti, altro non faceva che creare i presupposti per la loro “vendetta” che, sapeva, avrebbe regalato l’espiazione per le angherie e, soprattutto, ore di forti emozioni, cariche di adrenalina e “vita”.
Per Viola era pura eccitazione. Non aveva nulla da farsi perdonare ma aveva tanto da
godere in quelle situazioni estreme.
Il percorso fino alla casa ove si sarebbe consumata l’espiazione, sembrava sempre lungo, complice anche il tremolio alle gambe e la torsione dello stomaco che impediva loro di parlare.
Lo sapevano, lo sapevano benissimo a cosa sarebbero andate incontro, al fatto che i due domestici non avrebbero avuto alcuna pietà ed avrebbero scaricato la loro libido senza falsi scrupoli.
L’odio che in quel momento provavano per quelle due persone era pari al desiderio di vivere ogni istante di quanto sarebbe capitato.
Alla porta di casa, il respiro affannato non era dovuto alla camminata di breve durata.
A Simona tremava la mano quando suonò il campanello.
1 minuto, 2, 5.
Che cazzo stava succedendo?
Quello stronzo di Matteo non apriva.
Per un attimo, irrazionalmente pensarono che si fossero dimenticati della serata che, sicuramente, Ettore ...