Lo addenti e ti dai alla fuga
Data: 04/08/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... sagacemente i movimenti:
‘Oddio, sì piccola, ecco, continua così’ – geme lui farneticando per l’enorme piacere che sperimenta.
Io continuo a spompinarlo attirandolo sempre di più verso di me, in modo tale che il suo cazzo penetri bene nella mia bocca. Lui poggia frattanto una mano sulla mia testa per essere sicuro che non scappi, io in quel frangente mi sento in paradiso, perché adoro tantissimo osservare quando il maschio mi eiacula addosso il suo denso seme: in ordine di preferenza gradisco riceverlo rispettivamente sulle tette, sulla fica e sulle mani, non mi piace sulla faccia né in bocca.
‘Che troietta che sei’ – mi dice gemendo. Nel tempo in cui continuo a succhiarglielo io mi ritraggo in tempo ed ecco che finalmente lui sborra di gusto strepitando il suo abbondante orgasmo, giacché mi cola tutto sul petto. In quell’istante mi stacco lestamente da lui e faccio un movimento come per voler scappare, però lui m’afferra immediatamente per i polsi bloccandomi alla parete d’alluminio dell’ascensore e intimandomi lussuosamente:
‘Dove vai?’ – mi dice, cercando di dare alla sua voce un tono autorevole, esperto e influente.
‘Non penserai che ti lasci scappare, dopo che m’hai fatto godere così’.
Lui s’appoggia su di me, sento il suo peso sul mio corpo, mi bacia e dolcemente scivola dentro iniziando poi a spingere, conficcandomi nuovamente il cazzo nella mia foltissima ...
... e nera fica:
‘Mi senti piccola?’ – mi chiede lui incitato e infervorato più che mai.
Io annuisco gemendo, perché non ho la forza di parlare, nel frattempo l’ascensore è ripartito, però entrambi ci gettiamo sul pulsante e schiacciamo ancora una volta il tasto dello stop per prolungare quell’inattesa libidine. Un altro quarto d’ora tutto per noi e per il nostro amore, lui continua a incalzare e mi fa venire, io grido gustandomi quel fenomenale apice del piacere che mi sconquassa le membra lasciandomi interamente sfibrata, lui si stacca, però io lo attiro a me baciandolo per bene:
‘Abbiamo altri cinque minuti, baciami ancora’ – gli manifesto io carica adesso più che mai.
Lui sorride e mi bacia ancora, perché adoro avvertire pienamente le sue labbra sulle mie. L’ascensore nel frattempo è ripartito, perché adesso abbiamo soltanto il tempo di ricomporci, per il fatto che s’aprirà e usciremo:
‘Grazie piccola, alla prossima corsa’ – mi dice sfiorandomi il viso, io agguanto la sua mano tra le mie e la bacio.
‘Ti amo puffo’ – gli dico. Lui s’avvicina e mi sfiora le labbra con un bacio leggero e veloce.
‘Anch’io piccola, non immagini quanto, se solamente sapessi’.
Per concludere, m’accarezza gradevolmente i glutei e in seguito si dilegua allontanandosi provvisoriamente nell’ampiezza di quegl’impersonali, indistinti e lunghi corridoi.
{Idraulico anno 1999}