1. Lo addenti e ti dai alla fuga


    Data: 04/08/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io mi trovo in quest’azienda da tre mesi, ci lavoro e mi sento amata, apprezzata e considerata. Sono appena entrata in ascensore, visto che devo andare all’ultimo piano, a ogni buon conto l’ascensore si ferma a metà tragitto perché un giovane deve entrare. Io lo guardo, lui fa altrettanto sorridendomi, mentre replico al suo sorriso arrossendo lievemente, lui mi squadra a lungo e poi preme il pulsante dello stop. L’ascensore ha una scossa e si ferma, io mi volto per riavviarlo, ciononostante lui mi blocca la mano:
    
    ‘No, non farlo ripartire, aspetta’ – mi bisbiglia in maniera calma.
    
    ‘Che cosa dovrei aspettare, scusa? Perché? Io voglio uscire da qui’ – gli chiedo un po’ irritata e spazientita, lui mi sorride enunciandomi gradevolmente:
    
    ‘Tra un quarto d’ora ripartirà da solo, sta’ tranquilla’.
    
    ‘Tua moglie m’aspetta nel suo ufficio, lo sai come s’indispettisce se si ritarda’ – gli dico io cercando di dissuaderlo.
    
    ‘Mia moglie aspetterà, perché in questo momento ho una voglia esagerata di te’ – dice lui ridendo. Io lo guardo, quasi non osando sperare.
    
    ‘Tu sei pazzo. Sei sposato, lo sai questo?’ – gli annuncio sorridendo compiaciuta, però lui annuisce strizzando l’occhio.
    
    ‘Vuoi dire che non mi vuoi?’ – ribatte con quell’aria da cucciolo abbandonato e incustodito, che mi fa venire voglia di prenderlo a schiaffi. Allora gli sorrido:
    
    ‘Io mi chiedo di continuo perché non riesco mai a resisterti, giacché &egrave la quarta volta che mi provochi, malgrado ciò non ...
    ... riesco a dirti di no’ – gli chiedo io animata nel contempo abbracciandolo.
    
    ‘L’altra volta però non sei mica andata male, vero?’ – m’informa lui piuttosto deliziato e visibilmente rallegrato per l’accaduto.
    
    Io approvo e lui mi stringe a sé, la sua bocca si posa sulla mia e in questo momento presagisco che potrei accettare tutte le sue richieste talmente sto bene con lui. In quel momento lo bacio e gli tolgo la maglietta, dato che davanti a me adesso ho il suo torace muscoloso che mi squadra:
    
    ‘Leccalo piccola’ – mi dice lui, io lo faccio ben volentieri perdendomi nei meandri disegnati dai suoi muscoli perfetti.
    
    ‘Sei così bello amore mio’ – gli sussurro, prendendogli un capezzolo tra i denti e iniziando a giocarci mordicchiandoglielo piano e stuzzicandoglielo.
    
    ‘Oddio piccola, lo sai che non riesco a resistere quando qualcuna mi succhia i capezzoli. Fermati, ti prego’ – mi dice gemendo.
    
    Io sorrido e passo direttamente all’altro capezzolo succhiandoglielo, finché avverto spiccatamente che potrebbe sborrare da un momento all’altro se soltanto gli sfiorassi il cazzo attualmente represso dagli slip, sennonché in quell’occasione m’abbasso e glieli sfilo accortamente con i denti squadrandolo marcatamente negli occhi:
    
    ‘Che cosa vuoi fare piccola birbante, anzi, monella di prim’ordine?’ – m’interroga lui, ben sapendo che cosa gradisce di preciso, intanto gl’impugno il cazzo in bocca e inizio a succhiarglielo in maniera oculata dosando intelligentemente i gesti e ...
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