Soltanto tu
Data: 26/07/2023,
Categorie:
Etero
Autore: ashtrae, Fonte: EroticiRacconti
Ci eravamo lasciati da almeno un anno ormai.
Quindi era stato quasi uno shock impattare contro la sua schiena qualche ora prima, sotto la pioggia leggera di Settembre, che lava via quel che resta dell'estate.
Tre mesi lunghi e lenti, spesi tutti a dimenticarmi della sua esistenza.
Ma il destino sa essere beffardo.
Si diverte con queste casualità meschine.
Così eccoci a scambiarci chiacchiere composte tra due che sono stati tutto e adesso non sono niente.
Sai, ho cambiato casa.
Vivo qui vicino.
È successo da poco, in realtà.
Qualche mese.
Ero convinta che più lontana ti sarei stata, più facilmente saresti sbiadito.
Come le immagini sul fondo di una foto, non messe a fuoco.
Sì, anch'io ho lasciato il mio appartamento.
Quello che era nostro.
E adesso vivo dentro a quello di un'altra.
Nel suo letto.
Nel suo corpo.
Da poco, qualche mese.
Magari ci siamo spostati nello stesso momento ai margini di una mappa non segnata.
Equidistanti.
È una mossa stupida, di cui mi pentirò.
Lo faccio per rabbia, per invidia, per malinconia.
Ti invito.
Accetti.
E adesso parliamo davanti ad un caffè, preparato con gesti meccanici.
La stessa quantità di sempre, l'acqua che sfiora la valvola.
Le stesse cose di sempre.
Mi chiedi cose stupide sull'arredamento.
Dove ho preso i cuscini.
Io neanche me lo ricordo.
Hai il respiro caldo che sa di miscela arabica.
Che sa di mattina presto e del dover finire in ...
... fretta, prima di andare a lavoro.
Ma adesso non c'è nessuna fretta.
E allora scivoliamo lenti in queste stanze.
Ci appoggiamo ai muri.
Ci premiamo l'uno sull'altro come due che oscillano in mezzo ad un terremoto.
Che si ancorano alle cose per restare in piedi.
Insieme.
Io risalgo lungo la tua schiena, una terra conosciuta dove affondano come radici le mie unghie.
Tu mi strappi quasi la pelle tirandola come fosse edera velenosa.
Ma non mi fai male.
Al contrario.
Come petali caduti poi, seminiamo i vestiti sul pavimento.
M'ama, non m'ama.
E intanto restiamo nudi.
Una distesa di nei e incavi in cui non potrei mai perdermi.
Conosco tutte le tue svolte.
Tu conosci tutte le mie.
Finiamo sul letto.
Allunghi la mano, nel buio, lasciandola affondare più volte, finché la lampada non riversa nella stanza una luce dorata.
Sei un groviglio di ombre e frammenti.
"Non ti piaceva farlo al buio?" ti chiedo.
"Voglio guardarti" mi dici.
E lo fai, mi guardi negli occhi.
Ci leggi dentro la domanda che non riesco a porti.
E lei? Quella con cui abiti adesso?
Con lei c'è sempre la luce?
Scuoti la testa, i tuoi capelli mi sfiorano una guancia.
"Ci sei soltanto tu" mi sussurri all'orecchio, prima di seminare una scia di baci lungo il mio collo.
Quando separi le labbra per divorare altra pelle, per affondarci i denti, passa un vento caldo.
Un sibilo sommesso.
Sento il tuo corpo bruciare contro il mio.
Siamo un ...