1. Regolamento d’Instituto – la mia nuova scuola


    Data: 09/07/2023, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Fairness, Fonte: RaccontiMilu

    ... forse dei gemelli?
    
    – Lo chiederò la prossima volta che lo incontrerò. Puoi scendere, ora – le dice rimettendo al suo posto la sonda.
    
    Ingrid si pulisce e poi si mette seduta accanto a me. Aspetto che il dottore finisce di scrivere gli appunti sulla cartella della ragazza e quando lui solleva gli occhi verso di me, mi alzo e vado a mettermi di fronte a lui.
    
    – Sono Alessandra. Ho partorito il 4 giugno.
    
    Il dottore annuisce e mi indica la poltrona. Mi siedo, mentre il dottore prepara diverse cose su un vassoio.
    
    Mi mette il gel e inizia a prendere le misure dell’utero.
    
    – È ancora un po’ dilatato, ma è coerente col tempo trascorso. Gli ovai sono ancora a riposo. A lei gli ormoni servono, altrimenti passerebbero ancora diversi mesi prima che possa essere ingravidata. Certo c’è sempre il rischio di un concepimento plurigemellare, ma il rischio in questo caso bisogna calcolarlo.
    
    Il medico chiama l’infermiera e le fa tenere la sonda.
    
    – Le farò due iniezioni, una per ciascuna ovaio. Così siamo sicuri che venga stimolato nel modo più rapido. Sentirà un po’ di fastidio, ma deve stare assolutamente immobile. Le legherò le gambe ed il bacino, mi raccomando. Non deve muoversi.
    
    Dopo che mi ha legato, il medico mi cosparge una soluzione iodata nel punto dove deve infilare l’ago. E che ago! Sarà lungo una ventina di centimetri! È dall’altra parte c’è una specie di pistola. Lo infila con una angolazione particolare, per evitare l’intestino. Quando dal monitor si vede ...
    ... l’ago, con molta attenzione inietta il liquido in vari punti. Ripete la stessa cosa con l’altro. Poi mi slega.
    
    – È stata bravissima, signorina. Quello che le ho iniettato non erano ormoni, ma un catalizzatore. Questi sono ormoni – mostrandomi una normale siringa, mentre l’infermiera mi mette un laccio al braccio. – Glieli somministro con una iniezione endovenosa. È sufficiente questa per stimolare l’ovaio. Dovrà tornare per altri sei giorni, così concluderà il ciclo.
    
    Mi palpa il seno e controlla il latte spremuto.
    
    – Direi che è tutto nella norma. Può andare. E mi raccomando di tornare domani alla stessa ora. L’avverto che potrebbe avere dei capogiri.
    
    Usciamo dall’ambulatorio e ci incamminiamo per raggiungere la suite. Incontriamo diverse compagne di Ingrid e ci fermiamo a scambiare qualche parola con ciascuna di esse. Sono tutte curiose di sapere del perché non si fa più vedere. Quando sentono la risposta, qualcuna storce il naso, ma la maggior parte ci invidiano.
    
    E invece sono io ad invidiare loro. Tanto per cominciare non sono segregate in una stanza, e poi sono libere di andare dove vogliono.
    
    Strada facendo incontro Massimo. È da quando è nato nostro figlio che non lo vedo. Mi chiede che fine ho fatto. Ripeto la solfa. Poi lo presento a Ingrid.
    
    – E così sei tu che hai riempito la nostra banca del seme!
    
    – Eh sì, sono colpevole – dice Max. – Ma sono davvero così richiesto?
    
    – Già. Finora sono state fecondate venti ragazze. E sei diventato padre di ...
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