1. Sei amiche in videochat – capitolo 5 di 9


    Data: 06/07/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... aver penetrato Beatrice. ‘Solita routine’ aveva risposto con un sospiro, come se fosse tornato dal lavoro invece di una scopata con una tettona.
    
    A ripensarci, in quel momento, Chiara sentiva dentro di sé la delusione, la rabbia e l’invidia pronte a colmarla e scaturirle dagli occhi. Dovette fare forza su sé stessa per non iniziare a singhiozzare davanti a tutte.
    
    Nel frattempo, la voce di Beatrice divenne dura, tagliente. – Anna ride nel vederli. ‘Facciamo una scommessa’ mi sfida, ‘venti euro che non riesci a portarti a letto Donato.’ Mi guarda strano, lasciandomi capire che, in ogni caso, sarei io a smenarci: se rifiuto ci rimetto venti euro, se me lo scopo… Beh, socie, credo che l’unica donna che possa sopportare Donato sia la propria madre, e sono sicura che anche voi siate della mia stessa opinione.
    
    Un mormorio di consenso risuonò nel canale audio della videochat. Chiara ebbe conferma di non essere l’unica a non poterlo vedere.
    
    – E poi, non mi vergogno ad ammetterlo, – e alla ragazza sembrò che Beatrice si stesse confessando direttamente a lei attraverso lo schermo del computer, – a me Marco piace, e molto. Non ci ho mai provato perché… beh, perché è il fratello di quella che considero la mia migliore amica e… e spero lo sarà ancora dopo quello che sto raccontando.
    
    Beatrice rimase qualche istante in silenzio, come a cercare il coraggio di continuare o lasciare la possibilità di Chiara di ribattere, ma la ragazza non rispose perché le sue parole sarebbero ...
    ... state deformate dalle emozioni che le stavano chiudendo la gola al punto tale che, avrebbe giurato, non le sarebbe stato possibile inghiottire nemmeno un ago da cucito.
    
    Dopo un attimo in cui regnò il silenzio, la narrazione di quella sera riprese. – Sapevo che Anna lo faceva solo per farmi fare una figuraccia davanti a tutti, quindi decido di contrattaccare: ‘Te ne do cento io se te lo scopi tu, Donato.’ E dalla tasca estraggo il mio portafogli e da questo un verdone che metto sul bancone del bar. Sono i soldi che mi aveva dato mia nonna per aver passato gli esami di maturità e volevo godermeli ad una spa, ma l’idea che Anna venda la propria autostima prostituendosi per cento euro con quel picio è meglio di qualsiasi trattamento di bellezza.
    
    “Anna mi fissa stupita, ma le è impossibile trattenersi dal guardare… anzi, ammirare il verdone. Lo vuole, lo so, so che è sempre in bolletta e i soldi, per lei, sono come le sigarette per mia zia sempre con una di quelle in bocca. Mi meraviglierei se non accettasse, e non resto delusa.
    
    – Mi stai descrivendo come una morta di fame! – sbottò Anna, rossa in viso dalla rabbia.
    
    Beatrice sollevò un dito, contraddicendola. – No, ti sto descrivendo come una zoccola morta di fame, e fidati che lo pensiamo tutte. Ma torniamo alla storia – continuò, prevenendo la controbattuta dell’altra, che rimase vistosamente adirata.
    
    – Certo, Anna ha fatto un po’ la difficile, tirando fuori la storia che non potevo sfidarla quando lei lo aveva già ...
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