AMICIZIA SINCERA
Data: 06/07/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: MASTER84, Fonte: RaccontiMilu
... aveva appena finito di defecare, quando le venne spontaneo passare la carta igienica già imbrattata di feci sulle labbra e il naso della sua schiava. Costei si alzò di scatto, si ripulì quasi con violenza nel lavandino, poi si girò di scatto e mollò un ceffone a Chiara che era ancora seduta sul gabinetto e se ne andò in soggiorno.
Qualche minuto dopo, la Padrona di casa arrivò in soggiorno, Roberta si era seduta sul divano:
“Solo mio padre quando avevo 12 anni si è permesso di darmi un ceffone, non ho parlato con lui per molti giorni. Hai al massimo un’ora per lasciare questa casa, di te non voglio più vedere neanche l’ombra, io vado nella mia stanza da letto a leggere, quando ne riesco tu non ci sarai più e lascia la chiave sul tavolo.” Tornò nella sua stanza sbattendo la porta.
Roberta non replicò nulla, anzi con piglio deciso, si alzò, andò a rivestirsi in fretta, preparò la sua valigetta e anche lei se ne andò sbattendo la porta. All’inizio sembrava che forse era meglio così, che avrebbe sofferto un po’ ma che alla fine si sarebbe liberata da un incubo. Ma più i minuti passavano più il pensiero di non vederla più si faceva strada nella sua mente. Arrivò alla stazione, il suo treno utile sarebbe stato nel pomeriggio alle 16; erano ancora le 11 cosa poteva fare? Comprò una rivista e si mise a leggere su una panchina; ma sentiva quasi un vuoto angosciante dentro, non riusciva a concentrarsi. Si mise gli occhiali scuri perché sapeva che stava arrivando agli ...
... occhi il suo dolore, l’ansia la paura, tutti i sentimenti più forti che si annidano nell’animo umano si stavano facendo strada. Chiuse la rivista e andò a depositare il bagaglio, aveva deciso di fare una passeggiata per distrarsi. La sua disperazione aumentava con i minuti, ogni ragazza che da lontano poteva somigliare a Chiara le faceva saltare il cuore in gola, era nella sua mente in ogni istante, guardava le vetrine e ci trovava lei, se passava un Bus dentro c’era lei, nonostante gli occhiali neri il suo grande dolore traspariva chiaro, era sconvolta, il pensiero che stava andando via senza più vederla la faceva star male anche fisicamente, nel suo stomaco le fitte si accanivano a torturarla, cercava di non farsi accorgere che le lacrime le solcavano le guance e in continuazione faceva finta pulirsi il naso con dei fazzoletti; ma la gente si accorgeva di lei della sua disperazione, della sua solitudine: Chiara dove seiiiii, Non lasciarmiii!!! La sua mente gridava queste parole. Un ragazzo poco distante da lei chiamò a voce alta:
Chiaraaa!!! Stava chiamando una sua amica che si trovava dall’altra parte del marciapiede. fu in quel momento che non riuscì più a trattenere il suo pianto. Un uomo anziano si fermò le chiese se stava male, la volle accompagnare dentro un bar per farle bere qualcosa, le fece prendere una camomilla, anche i baristi erano preoccupati. “Vuoi che chiamiamo qualcuno?” Lei fece cenno di no con la testa, ringraziò e si avviò all’uscita. I suoi pensieri ...