Sottomesse ai servi (parte 1)
Data: 02/07/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
La commessa mise tutti i prodotti acquistati nelle 4 buste e fece il conto.
Simona porse la carta di credito senza nemmeno guardare il totale. Salutò la ragazza che l’aveva servita e si avviò verso l’uscita senza prendere i pacchi. Questo era il compito dell’autista o, come lo chiamava lei, del suo servo. Matteo portò gli acquisti nell’auto parcheggiata un po’ distante. La Signora andava sempre a fare la spesa in centro dove non c’era mai parcheggio. Lui la portava fino all’inizio della ZTL e poi andava a parcheggiare.
La Signora era bella.
La Signora era ricca.
La Signora aveva un fare aristocratico.
La Signora era stronza.
Si divertiva a stuzzicare i suoi dipendenti o, come preferiva chiamarli lei, la sua “servitù”.
Non era una arricchita quindi la classe ed il modo di comportarsi le derivavano dalle generazioni che l’avevano preceduta e che, secondo lei, erano state più fortunate perché il rapporto con la “servitù” poteva essere più rigido.
Era una giornata calda. Da qualche giorno le temperature erano salite ma lei pretendeva che l’autista fosse vestito sempre in maniera impeccabile, anche se avesse dovuto soffrire per il caldo.
Simona era al bar, seduta al tavolino sulla piazza. Aveva appena ordinato un caffè e guardò l’orologio. Alzando lo sguardo vide arrivare Viola.
Per anni erano state rivali fino a quando quest’ultima, in modo molto traumatico, aveva interrotto la relazione con Marzio, a sua volta precedente compagno di Simona che era ...
... stata causa della rottura. L’odio di Viola si era trasformato piano piano in riconoscenza per averle consentito di capire che pezzo di merda fosse quell’uomo.
Da allora avevano iniziato a frequentarsi sempre più come amiche.
Viola era sempre vestita con cura e attenzione, attenta alla moda, al proprio corpo ed agli sguardi ammirati che le dedicavano.
Matteo sapeva che la Signora si sarebbe incontrata in un bar del centro con l’amica.
Nel garage dove aveva parcheggiato almeno c’era fresco e avrebbe potuto togliersi la giacca.
Il custode era andato a prendere un caffè e lui guardava il calendario Pirelli appeso alla parete, ancora sul mese di marzo. Probabilmente la modella del mese piaceva particolarmente.
Faceva inevitabilmente i raffronti con Simona e Viola e, secondo lui, queste uscivano sempre vittoriose per la classe e l’eleganza che quelle giovani non possedevano.
La sua datrice di lavoro era una stronza con lui, ma lo eccitava terribilmente. Lo sapeva anche sua moglie, Luisa, la quale spesso lo derideva quando lo vedeva tornare dopo averla accompagnata in auto.
Si mosse per andare a vedere le modelle dei mesi successivi quando arrivò l’sms: “vieni senza perdere tempo”.
Ormai non ci faceva nemmeno più caso. Quella donna non riusciva o non voleva essere gentile con lui, con sua moglie (anch’essa dipendente di Simona e del compagno Ettore) e con chiunque altro non fosse della sua classe sociale.
Avrebbe visto le modelle dei mesi successivi in ...