1. Acqua calda e umori maschili


    Data: 01/08/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: bisexlover, Fonte: Annunci69

    Qualche anno fa praticavo nuoto agonistico presso la piscina comunale della città. All’epoca ero un adolescente che stava crescendo bene, seppur con tanti difetti e imperfezioni, come tutti d’altronde. La piscina e la pubertà erano complici nel processo di formazione del mio corpo: non potevo lamentami, avevo un normalissimo fisico asciutto da sedicenne e un bel culo tondo da fare invidia alle donne. Allora non avevo grandi esperienze con i maschietti, solo qualche sega con gli amici davanti a un porno; ma il cazzo mi tentava sempre di più. Negli spogliatoi sbirciavo sempre gli altri uomini sotto la doccia. Osservavo il loro membro e il loro corpo e intanto fantasticavo senza dare troppo nell’occhio, sebbene speravo che qualcuno di loro facesse il primo passo. La media d’età degli uomini che frequentavano la piscina nei miei stessi orari era circa quarantacinque – cinquantacinque anni, inutile dirlo: i miei preferiti. Andavo ad allenarmi sempre dopo la scuola, in modo da avere il pomeriggio libero per poter studiare o fare qualsiasi altra cosa. Naturalmente, a quell’ora, vi erano sempre i soliti uomini in pausa dal lavoro, i quali sfogavano lo stress con un paio di vasche. Tra tutti, quello che particolarmente attirava la mia attenzione era Tony, un bel signore sulla cinquantina, alto, possente e brizzolato. Non so di cosa si occupasse, ma arrivava sempre ben vestito e la cosa mi eccitava. Mi eccitava quando si toglieva la cravatta e si sfilava i pantaloni neri, mostrando le ...
    ... grosse gambe; mi eccitava vedere i suoi piedoni nudi dopo essersi tolto i calzini. Immaginavo di massaggiarli. Il momento in cui maggiormente mi si asciugava la saliva in bocca era quello in cui, in un angolino, sfilava le mutande per indossare il costume. In quel momento avevo la visuale libera, non davo troppo nell’occhio visto che lui era girato di schiena, per cui potevo godermi la scena per qualche istante senza distogliere lo sguardo. L’unica cosa che riuscivo a scrutare, però, erano le sue natiche. Due belle chiappe mature (ma sode) e pelose. Immaginavo di leccargliele e di annusare lì in mezzo alla fessura. Non riuscivo mai a vederlo davanti e questo mi innervosiva: prima di mettersi il costume si girava dando le spalle a tutti e in doccia faceva lo stesso. Mi chiedevo se si vergognasse di qualcosa, magari ce l’aveva piccolo o magari storto. Spesso e volentieri facevo in modo di finire in doccia davanti a lui a fine allenamento oppure incrociarlo prima dell’inizio: ormai avevo capito i suoi orari e cercavo di adattare il mio allenamento in base ai suoi movimenti. Tony non sembrava interessato alla mia presenza, anzi, penso che non mi notasse neppure. A quell’ora c’erano altre persone in piscina e sicuramente non faceva caso a me. Meglio così, pensavo, almeno il tutto risulta casuale.
    
    Un giorno, però, la piscina sembra essere desolata. Saranno tutti in vacanza, penso, d’altronde Natale è quasi alle porte. Nello spogliatoio sono da solo, non c’è anima viva. Un po’ mi ...
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