Le mie storie (104) 2ª parte - Racconti Erotici

Le mie storie (104) 2ª parte

... muro e dopo avermi sollevato il vestito con un dito mi entra nella fica. Ci baciamo, gli tiro fuori l’uccello dal pantalone e comincio a segarlo, ogni tanto sentiamo un rumore ma l’ansia che si possa aprire qualche porta non fa altro che aumentare l’eccitazione. Allargo le gambe per mettermelo dentro, ma la luce dell’ascensore si accende e facciamo appena in tempo ad incamminarci verso la stanza che, dietro di noi, sbuca una coppia di signori attempati, chiaramente ignara che il mio amico sia con l’uccello completamente fuori. Entriamo in camera e dopo aver scoperto uno dei due letti, mi tolgo il vestito mentre lui si sbottona completamente la camicia; neanche il tempo di appoggiarmi al materasso che mi prende da dietro, a pecorina e dopo aver abbassato perizoma lo mette dentro. Mentre scopiamo non fa altro che ripetere quanto sia “bona” con le autoreggenti, io lo assecondo trasportata dall’eccitazione anche se è un complimento che sinceramente mi si addice poco visto che, mi fanno le cosce come due prosciutti. Quando sta per venire, mi fa girare godendo sui seni, mentre io presa dall’orgasmo gli vado incontro con la bocca per succhiarglielo un po’. Siamo stanchi, vado in bagno a ripulirmi e struccarmi, indosso la camicia da notte e mi infilo nel letto “nuovo”. Massimo va in bagno, sento scendere la doccia mentre prendo sonno, poi si mette di fianco a me (che nel frattempo mi sono girata di fianco) e dopo aver acceso la televisione, piazza una mano sulla coscia ...

... accarezzandola dolcemente.

25 agosto. Apro gli occhi e il cellulare segna le 7:30 del mattino, puntuale come se dovessi andare al lavoro, invece sono in Olanda! Massimo è accanto a me che dorme, mi alzo per andare a fare pipì e lavarmi i denti (cosa importantissima appena svegli), quando torno lo trovo girato dal lato opposto, non so che fare, vorrei svegliarlo ma desisto e ne approfitto per fare i biglietti del museo di Van Gogh on-line. Mentre sono intenta a digitare, sento la sua mano sotto la coperta che tira su la sottana fino ad arrivare ad accarezzarmi i peli e giocare con il medio all’ingresso della mia patata. Il tempo di sentirgli dire “buongiorno” che il dito è già tutto dentro che si muove per farmi bagnare; gli intimo di continuare, lui sorride e sparisce sotto la coperta fino ad allargare le cosce per metterci la faccia ed iniziare a giocare con la lingua. Gli accarezzo i capelli mentre mi manda in estasi, le sue labbra bagnate di me risalgono fino a succhiarmi i capezzoli mentre io godo come 1 ragazzina. Contento per avermi fatto godere, mi invita a vestirmi per andare a fare colazione ed uscire. Incredibilmente fuori fa caldo, ma non mi fido, così indosso i jeans che mi fanno il culo grosso e una maglietta con la scollatura piuttosto audace. Arrivati in piazza, mi lascio convincere ad andare a visitare il museo delle cere (cosa che non facevo da almeno vent’anni); ci divertiamo a fare foto improbabili con cantanti ed attori, nonostante siamo entrambi ultraquarantenni ci ...