LA PRIMA VOLTA
Data: 22/06/2023,
Categorie:
Hardcore,
Prime Esperienze
Tabù
Autore: DestinoItalia, Fonte: xHamster
La solita e noiosa gita della domenica in gommone stava finalmente volgendo al termine.
Bruciata dal sole, irritata dal sale, idratata, per fortuna, da numerosi bicchieri, che aiutavano a digerire la situazione.
Corpo e cervello erano bramosi di fresco e ombra, che, soli, avrebbero potuto placare il mio stato di confusa eccitazione da caldo, alcool, continue ricercate sollecitazioni alle parti intime, sguardi indiscreti.
Non vedevo l’ora di tornare a casa.
Si, volevo sperimentare al più presto, per la prima volta, l’ultimo arrivo della mia collezione di dildo.
Il viscido marito della mia amica, come ogni domenica, mi fissava continuamente con occhio spermatico.
Non capisco il perché, ma, mi veniva sempre naturale, forse per non smentirmi, punirlo con ciò che meritava.
Mi tuffai verso di lui con il fiocchetto del costumino volutamente allentato, in modo da perderlo del tutto.
Da bravo gentiluomo si offrì di recuperarlo, ma io feci in modo da arrivare per prima aprendo le gambe e strofinando su di lui l’oggetto del suo segreto desiderio, completamente liscia e rasata.
Sentii chiaramente la sua imbarazzante erezione sul mio corpo, ma, non so per quale contorto meccanismo mentale, non mi sentii a disagio seppure il tutto accadesse innanzi agli occhi di sua moglie, mia migliore amica.
Poi, risalendo la scaletta, gliela misi quasi in faccia.
Ero felice, soddisfatta, sapevo benissimo perché non fosse risalito dietro di me preferendo rimanere in ...
... acqua.
Poi, finalmente, rotta verso casa.
L’onda era lunga e mi sedetti in modo da sentire dentro di me il più possibile tutti i contraccolpi della planata.
Sembrava fatta, il mio dildo distava pochi minuti, quando lei disse al viscido di puntare al ristorante della baia, perché aveva appena ricevuto conferma della nostra prenotazione, di cui, sinceramente, c’eravamo dimenticati.
Che palle. Mi vedevo già contorta dal piacere, impalata. Già, proprio la parola giusta. Sapevo che questa volta lavista era stato più lunga delle mie “possibilità”.
Trentadue centimetri, sette di diametro, a dir poco abominevole o, per meglio dire, preoccupante, ma in quel periodo ero così, volevo sfidare me stessa impalandomi su un cazzo enorme. Chissà, così, magari, avrei finalmente raggiunto l’orgasmo
Il tramonto era al volgere.
Scesi io a terra per ormeggiare il gommone alla banchina, che dista un paio di metri dai tavoli del ristorante. Era quindi d’obbligo assumere la mia posizione naturale ovvero a novanta e, per dare un tocco personale di sfacciato erotismo, scodinzolai e sculettai lentamente, a lungo, così che il succinto “costume”, se così si può definire, che indossavo, scomparve tra le mie labbra calde e rigonfie.
Il mio culo è rinomato, sulla bocca di tutti.
La natura mi ha dotata di un’arma devastante a forma di cuore, rotonda, perfetta, posta tra due fossette e uno stacco imperioso a novanta centimetri.
Ormai mi ero fatta una ragione del perché tutti mi ...