1. Il Mio Matrimonio Gay


    Data: 15/06/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Gay / Bisex Trans Autore: Travsex, Fonte: RaccontiMilu

    ... solo un po stanco Amore, questo caldo mi sfinisce. appena sposati questo bel culetto diventerà largo come una galleria quando avrò finito.” furono le sue parole, dandomi una pacca sul culo. Ridemmo e finimmo la serata accanto a Mamma in salotto a Guardare la TV da persone Civili e senza fare altre Porcate. Finalmente Arrivò il Giorno tanto atteso. Nemmeno a dirlo, ero un concentrato di Nervi tesi misto ad eccitazione. il Viaggio che facemmo fino in Svizzera, lo ricordo a malapena, dato che passai quasi tutto il Viaggio, a discutere con Mamma per l’abito troppo scollacciato che avevo scelto di indossare. Dato che era una cerimonia in comune, e non in chiesa, mi ero presa la libertà di svestirmi un po di piu’. avevo messo, le mie solite calze a rete nere con annessi autoreggenti, una Minigonna di Jeans Cortissima, tanto Corta che si scopriva mezzo culo. Un Top Nero scollacciato, sotto l’intimo nero, reggiseno a coppe e tanga. ai piedi due zeppe legate a schiava, sapete no, quei lacci intrecciati alle caviglie. Un trucco leggero, unghie delle mani smaltate di rosso. secondo Mamma ero conciata come Una Puttana da strada,troppo appariscente, secondo Mauro ero Sexy da Impazzire, e secondo me Ero un misto tra una Puttana e una Moglie. con un paio di occhiali a speccio inforcati sul naso, i lunghi capelli sciolti tra spalle e schiena, ero stupenda e profumata. ma come al solito Mamma aveva da ridire. Arrivati finalmente sul posto, parcheggiammo l’auto, ed entrammo in comune a ...
    ... cercare il sindaco. Il Sindaco,uno strano tizio di circa Cinquant’anni vestito stile Lord inglese, e con una faccia da schiaffi, era una vecchia conoscenza di Mauro. motivo per cui, non fece alcuna obbiezione, quando Il mio Uomo, gli chiese se poteva sposarci. Il Sindaco, che sentii chiamare Alfio (Un Nome che suscitava già da se ironia), ci portò nel suo Ufficio, lanciandomi continuamente, delle occhiatine strane. Mamma era invece imbarazzatissima, e se ne stava quasi in disparte silenziosa. credo fosse piu’ a disagio per com’ero conciata, che per esser li ad assistere al matrimonio. non ci feci caso, firmai tutte le carte che il Sindaco ci sottopose, ricordandoci come già sapevamo, che quell’accordo Matrimoniale, valeva solo nello stato svizzero in cui ci trovavamo, una volta tornati in Italia, L’accordo non valeva piu. Mauro colse l’occasione per tirare una frecciatina a Mamma e disse, voltandosi verso di me, e poi verso di lei: “Vorrà dire, che la nostra Luna di Miele la passeremo qui’ in Svizzera, da Marito e Moglie, se Mamma non ha nulla in contrario…”. Mamma, che sembrava piu’ nervosa e scocciata del solito, rispose con la sua solita ironia: “Per Carità, non voglio Certo rovinarvi il momento.” detto ciò, il Sindaco ci dichiarò Marito e Moglie, con i poteri a lui conferitagli e bla bla bla. Ci baciammo davanti all’uomo, mentre Mamma, sempre piu’ a disagio, Tossi’ per riportarci alla ragione, dato ci stavamo allargando un po troppo. Finalmente avevo un Vero Marito, ero una ...
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