1. In mezzo fra due ragazzi. - 1


    Data: 14/06/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Maurocollant, Fonte: Annunci69

    ... loro spirito.
    
    Nella sala attrezzi eravamo in pochi, giusto il modo per dare sfogo alla voglia di fatica avendo tutti gli attrezzi a disposizione, sudata, salutare e, alla fine, bisognosa di una doccia che, per qualla volta, immaginavo lunga e rilassante.
    
    Fu così che finito il mio ciclo di attività andai nello spogliatoio, praticamente vuoto, si sentiva l’acqua della doccia scorrere, ma visto che le docce sono due, adeguatamente separate, per me non c’erano problemi, mi spogliai, rimanendo con solo i pantaloncini addosso e, presi accappatoio e asciugamano mi diressi verso la doccia.
    
    La visinone che ebbi davanti mi lasciò di stucco, benchè io sia bisessuale e situazioni con maschi ne abbia vissute alcune, in modo sempre godereccio e piacevole, mai mi era capitato di trovarmi davanti a due ragazzi che, occupata una delle due docce, sotto il caldo scroscio dell’acqua, si stavano passionalmente baciando.
    
    La cosa non nego mi imbarazzò alquanto, non per me, che amo i baci e quindi non vi trovo nulla di particolarmente peccaminoso, ma per loro e per quello che, in un attimo, pensai potesse passare per la loro mente in quell’istante in cui realizzarono della mia presenza e di ciò che avevo visto.
    
    Non ebbi tempo di vedere il loro imbarazzo o la loro vergogna perchè feci un veloce dietrofront e tornai nello spogliatoio, non fossi stato mezzo nudo sarei uscito dalla palestra nel modo più veloce impossibile al fine di ridurre al minimo quel senso di vergogna che, ...
    ... immaginavo, pervadesse ora la loro mente.
    
    Sentivo le loro voci sommesse di là, nella doccia, mentre cercavo di rivestirmi velocemente e uscire in modo di permettere loro di poter uscire senza protrarre il senso di vergogna che potevano provare.
    
    Erano tutte supposizioni mie, immaginavo che tornando nello spogliatoio avrebbero preferito non trovarmi, certamente i pensieri che accavallavano la mie mente non dovevano essere quelli dei due ragazzi o, almeno, di uno dei due che, tornò nello spogliatoio.
    
    “Ci deve scusare – mi disse senza però alzare lo sguardo e guardarmi – ma stavamo facendo un gioco, credevamo che non ci fosse più nessuno e così ci era sembrato il momento giusto per provare questo gioco”.
    
    “State tranquilli, fate conto che io non abbia visto nulla, non dovete preoccuparvi che possa dire a qualcuno di quello che ho visto. State pure tranquillissimi”
    
    Sentivo che era una mia premura cercare di mettere lui a suo agio, lui che era venuto lasciando il suo compagno di gioco ancora nella doccia. Mi sembrava che cercare io le motivazioni per scusarli desse più peso alla sicurezza che volevo trasmettergli e fargli capire che ciò che avevo visto era già dimenticato.
    
    Io continuavo nella mio discorso di rassicurazione e lui invece continuava col dirmi che era stata solo una pura fatalità che fossi entrato nel momento in cui avevano deciso di soddisfare quella loro adolescenziale curiosità.
    
    Una volta rivestito e pronto per uscire dallo spogliatoio gli posai una mano ...
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