Moglie puttana e schiava
Data: 12/06/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Anale
Sesso di Gruppo
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... mentre io sprofondavo nella vergogna.
Mentre mangiavo pensavo solo a quello che mi avrebbe fatto fare, il bastardo aveva ordinato anche primo, secondo e dolce, e ormai non potevo aspettarmi altro che umiliazioni, come se il trattarmi da schiava in casa non gli bastasse più.
Lo stesso cameriere venne ha riprendere i piatti vuoti una volta che finimmo quella portata, e appena se ne andò mi diede il secondo ordine della serata.
“Ora prendi il bicchiere del vino bianco e riempilo col tuo piscio, basterà che ti sposti un po’ in avanti per non farti vedere da nessuno.”
Ma non era certo questo quello che mi preoccupava, ma un bicchiere pieno di liquido giallino ad un tavolo dove c’era solo vino rosso.
Comunque non potei che obbedire, anzi ci riuscii senza troppa fatica e evitando di pisciarmi sulle mani.
Il solito cameriere arrivò coi primi, all’inizio non fece caso ai bicchieri, ma poi il suo sguardo si fissò su di me come per dirmi, so quello che hai fatto brutta puttana.
Il suo sguardo era peggio di una frustata tanto mi faceva male, ma allo stesso mi eccitava pensare che in quel momento doveva essere bello arrapato e con una voglia matta di scoparmi in qualche angolo del ristorante.
Carlo del resto era sempre sorridente, l’umiliarmi era diventata la sua attività preferita e il suo sadismo stava scoprendo nuove vie, non fermandosi più alla solo violenza fisica.
“Fra poco arriverà il secondo, come pensi di guadagnartelo brutta zoccola?”
“Non lo so mio ...
... Signore.”
“Te lo dico subito, apri la borsa, dentro ci sono due palline cinesi, ficcatele nella fica e resta con le cosce aperte.”
Come un automa aprì la borsetta e presi le palline, che mi misi dentro la vagina leggermente umida.
Restare con le gambe aperte fu più difficile anche perchè nessuno mangia seduta in quel modo, ma cercai di agganciare i piedi alle gambe del tavolo per rimanere il più immobile possibile.
Mio marito si fece subito sotto, si sfilò una scarpa e mise il piede sulla mia passera, cominciando a massaggiarla con movimenti lenti e continui.
In breve tempo cominciai ad eccitarmi sempre di più, mi sentivo colare gli umori sulle cosce e trattenevo a stento il piacere.
Quando arrivò il cameriere cercai di trattenermi, ma il bastardo premette con forza sul mio pube e mi usci un piccolo ma udibilissimo gemito di piacere.
Appena si allontanò cercai di supplicare mio marito a smettere di torturarmi.
“Ti prego così non resisto.”
“E allora lasciati andare, fai vedere a tutti che sei una puttana.”
“Ti supplico, dammi un momento di tregua.”
Ma le uniche parole mentre mi masturbava col piede riguardarono la cottura del cinghiale.
Stavo soffrendo, più lui mi eccitava col suo piede, più facevo fatica a trattenermi soprattutto dopo che iniziò a penetrarmi con le dita del piede, stimolandomi il clito ormai gonfio.
Quando portarono via i piatti vuoti rientrai in subbuglio, non sapendo cosa m’aspettava prima del dolce.
“Lo sai che il ...