1. La mia vita da Bull


    Data: 11/06/2023, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Bullatipico, Fonte: RaccontiMilu

    ... di foto polaroid volutamente sfocate o nere e mentre la bagnina era impegnata a succhiarmelo o a farsi scopare le avrei fatto le foto. Lei si sarebbe arrabbiata sicuramente e avrebbe preteso che gliele dessi, a quel punto avrei sostituito le sue foto dandole quelle fatte a casa di Linda. Era rischioso ma sicuramente non avrebbe accettato di farsi fotografare di sua spontanea iniziativa. Era una ragazza orgogliosa e non mi sembrava affatto così ingenua. Restava il problema del portarsi la macchina foto in piscina ma il tempo stringeva e quindi decisi di improvvisare. Un paio d’ore più tardi stavo entrando nella piscina con la Polaroid nascosta tra un asciugamano nel mio zaino. Dopo essermi cambiato e aver assicurato la macchina fotografia in un armadietto arrivai in piscina. Lei era lì, al posto dell’altra volta, ci scambiammo un brevissimo sguardo, io le sorrisi, lei mi guardò dura e cambiò subito direzione. Puttana. Ci aveva ripensato? Non potevo che aspettare e scoprirlo. Piano a piano la piscina si svuotò e per ingannare il tempo feci qualche vasca mentre lei continuava a non prestarmi la minima attenzione. Quel cavernicolo del suo ragazzo non si vide. Quando finalmente anche l’ultima vecchietta se ne andò lei prese a togliere le boe e a comportarsi come se non esistessi. Io restai sulla mia sdraio e la guardai con insistenza. Si incamminò verso la l’infermeria, si fermò sull’uscio e finalmente mi guardò. ‘Cazzo fai ancora lì? Vieni qui a farmi godere’ mi disse col suo ...
    ... solito tono acido. A sentirla percepii subito il sangue pompare verso la mia cappella e le corsi dietro mentre sculettava nell’infermeria. Quando entrai la trovai che mi guardava, vedevo il luccichio della lussuria nei suoi occhi. Bene, me la scopavo li poi la portavo nello spogliatoio, me la riscopavo e le facevo le foto. Non le dissi nulla, ma mi slacciai il costume che cadde fino alle caviglie. Il mio cazzo non era ancora in tiro ma si vedeva che era già eccitato, pendeva pesante verso il basso con la cappella ingrossata. Mi incamminai nudo verso di lei, restando dalla parte opposta del lettino dell’infermeria e appoggiando il cazzo su di esso, come fosse stato un grosso salame sul banco del salumiere. Lei dall’altro lato prese ad accarezzarmelo con dolcezza, con espressione estasiata. Indossava un costume identico all’altra volta, mi arrapava, un costume intero ma attillato, scuro, i cui seni premevano come pronti ad esplodere. Era proprio carina, peccato quella faccia da scazzo e quel carattere di merda. Poco dopo si chinò portando la bocca vicino alla mia cappella, io mi misi in punta di piedi per permettere agevolmente di imboccarlo. Lei si appoggiò comodamente col culo per aria premendo le tettone contro il letto che risultarono ancora più grandi ed eccitanti mentre con occhi chiusi mi succhiava il cazzo lentamente. La sensazione era divina, le sue labbra carnose e rosso vivo avvolgevano alla perfezione l’asta del mio grosso cazzo. Il ritmo era lento ma costante, se lo ...
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