Io cuckold - la rivincita
Data: 07/06/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: zortonaldo, Fonte: Annunci69
«Guarda che farò un po’ tardi, stasera. Sono uscito proprio ora da una riunione e ne ho una tra dieci minuti.» disse Luigi.
Elena, all’altro capo sbuffò «A che ora pensi di rientrare?»
«Non prima delle otto e mezza. Mi dispiace...»
«Significa che non sarai a casa dopo le nove, lo so già.»
«Se vuoi, puoi fare un aperitivo vicino al mio ufficio e poi ceniamo fuori insieme, se ti va.»
«Dovrei muovermi coi mezzi!»
«Ti pago il taxi.»
«E chi sei? Lo zio d’America?»
«Pensaci. Devo andare.» Luigi chiuse la conversazione.
«Che stronzo!» esclamò Elena e lasciò cadere lo smartphone sulla poltrona.
Dopo essere rientrata dal lavoro, aveva fatto una doccia, finito la vaschetta di gelato e si stava rilassando in attesa di preparare la cena.
Allungò il braccio per riprendere il suo Singsong (una marca farlocca di smartphone) e mandò un messaggio a Fabrizio chiedendogli se potesse parlare.
Fu lui a chiamarla. «Ciao! Sei sola?» chiese.
«Mi ha appena avvisato che farà tardi.»
«Quanto tardi?» rise lui.
«Scemo! Neppure il tempo per una sveltina.»
«Quando ci rivediamo?»
«Boh, devo vedere com’è messo. Forse, ma dico forse, la prossima settimana.»
«Va bene. Appena lo sai, scrivimi!»
«Ovvio! Tu, piuttosto, dove sei?»
«Sto andando a fare il pieno alla macchina di Linda.»
«Ma non può andarci lei?»
«Va bene anche a me, almeno esco.»
«Aria pesante?»
«Ha la luna storta.»
«La scopi troppo poco.» rise Elena.
«Eh, già. Chissà ...
... di chi è la colpa!»
Elena rise ancora di più.
«È stato bello, oggi.» disse poi Fabrizio.
«Sì, sono stata tanto bene anch’io. Peccato che c’è sempre poco tempo per il resto...» mormorò Elena.
«Sono arrivato al distributore.»
«Ok, però richiamami quando parti per tornare a casa, ho voglia di sentire la tua voce!»
«Sega telefonica?»
«Sì!»
Fabrizio rise e svoltò per entrare nel self-service.
* * * * *
«Che ne diresti di pranzare insieme, domani?» fece Luigi.
Era seduto di fronte alla sua responsabile, la dottoressa Claudia Tramaldi.
Lei si tolse gli occhiali da presbite e lo guardò con espressione interrogativa.
«Mi farebbe piacere. Molto piacere.» aggiunse lui.
Lei poggiò gli occhiali sul tavolo con estrema lentezza, ispirò dal naso e disse «D’accordo.»
Seguì una pausa di leggero imbarazzo. Poi lei si schiarì la voce «E a cosa devo questa iniziativa?»
Luigi fece un sorriso imbarazzato ed emise un debole colpo di tosse. «Sarò sincero.»
«Lo apprezzerei molto.»
«A Düsseldorf mi ero fatto delle remore perché credevo nella fedeltà. Intendo dire, ho voluto pensare che avesse senso e che fosse possibile.» si schiarì ancora la voce e fece correre lo sguardo lungo il bordo della scrivania, visibilmente in difficoltà.
«Luigi, che cosa è successo?»
«L’ho beccata a letto con un suo ex collega.»
Nell’aria si udiva solamente il sommesso ronzio della lampada alogena sul tavolo ovale di cristallo.
«Cazzo!» mormorò la dottoressa ...