1. La sfida – Capitolo 5 – Epilogo


    Data: 07/06/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... nostra… beh, già chiamarla relazione mi sembrava un termine troppo grosso.
    
    Tania mi aveva risposto che sarebbe arrivata verso le dieci e mezza quando ero già in strada e prossimo al supermercato, quindi per non tornare indietro fino a casa ed aspettare un’ora, decisi di fermarmi al Mc Donald’ s nelle vicinanze dove fare colazione: il pranzo e la cena del giorno precedente erano stati, per un motivo o per un altro, sufficientemente scarsi, e la notte di sesso con Federica, oltre ad averle lavato il viso con la mia sborra poco prima, mi avevano lasciato un buco nello stomaco.
    
    Nel locale non c’era praticamente nessuno, se non un paio di avventori che stavano bevendo caffè al bancone ed una bionda vestita con l’uniforme del fast food girata di spalle che lavava delle tazze in un acquaio ed un tizio magro da fare compassione che stava digitando qualcosa sullo schermo touchscreen della cassa. Il mio sguardo cadde sui glutei meravigliosi della ragazza, che sembravano condannati a vivere in quei jeans troppo stretti; mi servì uno sforzo di volontà per distogliere l’attenzione dal capolavoro e concentrarmi sulle parole del cassiere che voleva prendere l’ordinazione. Mentre quest’ultimo premeva sullo schermo, notai che, usando il riflesso dell’acciaio di un pensile, la bionda mi guardò un paio di volte; io cercai di non farmi cogliere da lei mentre le fissavo, adorante, il culo.
    
    Andai a sedermi in un angolo un po’ nascosto, in cerca di privacy. Non che ci fosse in giro ...
    ... qualcuno, ma quando sono da solo mi piace starmene per i fatti miei. Recuperai il telefonino dalla tasca della giacca e controllai che non ci fossero messaggi di Tania, sperando che non facesse ulteriore ritardo. In quel momento notai la presenza di qualcuno accanto a me: mi voltai e vidi il vassoio con la mia colazione e, dietro, la ragazza bionda del bancone che lo reggeva.
    
    Mi mancò letteralmente il fiato quando la vidi finalmente da davanti: un fisico perfetto, da sogno, due grandi occhi azzurri, e due seni che facevano sfigurare perfino il suo culo, rotondi, grossi, che sembravano volessero strappare la maglietta arancione che li stringeva. Quasi sperduta in quello sfavillante raggio di luce divina filtrata dai cancelli del paradiso, una targhetta annunciava il nome di quell’angelo: Giulia.
    
    Lei sorrise, forse divertita dall’effetto che provocava negli uomini. Appoggiando il vassoio davanti a me, e abbassandosi quanto bastava per mostrare ancora meglio il suo seno strabiliante, mi chiese: – Ti chiami William?
    
    Annuii prima di riuscire a parlare. Come conosceva il mio nome?, mi domandai, e solo più tardi mi accorsi che, invece di essere preoccupato, ero orgoglioso che una figa simile sapesse come mi chiamo.
    
    Un cellulare apparve nella sua mano che mi mise sotto il naso. Sullo schermo un programma di chat in cui compariva la foto che Federica si era fatta poco prima, mentre reggeva la mia minchia ancora colante e gli spruzzi di sborra che le impreziosivano il viso; appena ...