La sfida – Capitolo 5 – Epilogo
Data: 07/06/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... piacere di scopare una fica od una bocca, ma dava quella sensazione di potere, come se si dominasse una donna, come se la si marchiasse a fuoco dimostrando a tutti che era di proprietà esclusiva di qualcuno e che nessun altro avrebbe avuto il diritto di fotterla. L’equivalente del maschio umano per indicare una componente del proprio harem al pari del cane che piscia su un idrante per segnare il proprio territorio.
Ma Federica non sembrava perdersi in questi pensieri inutili: dopo essersi messa la punta del mio cazzo in bocca per succhiarne il seme non ancora spruzzata e che, onestamente, defluita nelle mutande dava parecchio fastidio e soprattutto imbarazzo, alzò il braccio con il telefonino e si scattò un selfie.
– Avresti potuto dirmelo prima, che almeno avrei cercato di spingere per avere il cazzo un po’ più lungo. – scherzai.
Lei, il cazzo, se lo infilò completamente in bocca, spinse indietro la testa per farlo uscire, e con un paio di colpi di mano me lo asciugò, per poi baciarlo comunque sulla punta.
– Mi piace il tuo uccello. – commentò, alzandosi in piedi soddisfatta. Richiamò sullo schermo la foto appena scattata, dove appariva scherzosamente come se l’avessero sorpresa a spompinare qualcuno dopo che gli aveva lavato la faccia con la propria sborra, e, soddisfatta, iniziò a scrivere in qualche programma di chat. – Vado a lavarmi la faccia. – disse, senza alzare lo sguardo dallo schermo. – Ci vediamo quando torni?
– Certo, a dopo. – risposi, ...
... rinfilandomi le mutande ed indossando i pantaloni. Questa volta sì, stavo pensando, che sarei andato a trovare una ragazza con il cazzo sporco della saliva di un’altra, sebbene non avessi intenzione di scoparmela. Eccitante, ammisi a me stesso.
– E non andare con qualche troia segaiola, – aggiunse mentre l’acqua del lavandino in bagno iniziava a scorrere, – che io so fare di meglio.
Fissai la porta del gabinetto chiedendomi come se, ed eventualmente come, avesse intuito le mie prossime mosse.
Qualche ora prima, mentre Federica dormiva ancora nel letto ed io avevo approfittato di scattare qualche foto del suo corpo nudo e che era finita nella mia cartella dei trofei sul cloud, nel caso dovessi bullarmi con qualcuno di che pezzi di figa mi ero scopato o in un pomeriggio di noia, nel caso avessi avuto bisogno di uno stimolo per spararmi una sega, avevo deciso anche di scrivere un messaggio a Tania, dicendole che volevo vederla al centro commerciale. Non mi facevo particolari illusioni: dopo il pranzo del giorno precedente, concluso alla perfezione con un irrumatio, avevo intuito che la ragazza non si faceva problemi a rimorchiare qualunque umano dotato di cazzo e farsi sbattere senza porsi troppi pensieri. Forse era pure bisessuale. Chissà se aveva mai scopato pure Pamela, mi chiesi. In ogni caso, io ero solo uno dei tanti, qualcuno che, dopo qualche tempo, sarebbe stato sostituito da qualche altro cazzo-dotato. Quindi, non credevo ci sarebbero stati problemi a troncare la ...