1. Polvere


    Data: 28/07/2018, Categorie: Etero Autore: jnik, Fonte: EroticiRacconti

    ... parte opposta trovano spazio i servizi igienici.
    
    "Non è molto grande, ma per i miei o al massimo loro ed un'altra coppia è più che sufficiente per fare qualche giorno di vacanza."
    
    Il brontolio della moka unitamente all'aroma che si diffonde ci avvisano che il caffè è pronto. Elisa mi chiede di chiudere il gas mentre lei apre il tavolo centrale, poi mi fa cenno di sedermi, mentre prende le tazzine e lo zucchero.
    
    "Non ho latte..." mi dice.
    
    "Tranquilla, io lo bevo nero...al più ci metto grappa!" le dico scherzando.
    
    "Quella c'è!" mi dice prendendo una bottiglia dalla piccola credenza.
    
    "Uuuh, la 'Storica Nera'! Ma non la si spreca nel caffè!"
    
    "Ah, vedo che siamo degli intenditori. Andresti d'accordo con mio padre, vuole solo questa! Comunque piace molto anche a me." mi risponde portando la bottiglia di grappa e due bicchieri.
    
    Avendo aperto solo la metà del tavolo siamo seduti l'uno di fianco all'altra. Beviamo il caffè e poi la grappa parlando per lo più dei nostri ex compagni di classe, di chi si fa sentire più spesso e di chi non vediamo praticamente dalla maturità. Qualcuno in questi anni purtroppo ha perso il lavoro, altri magari ne hanno trovato uno migliore, poi c'è chi ha avuto figli, chi si è trasferito all'estero, chi si è sposato o separato. Scivoliamo in un lungo amarcord dei tempi della scuola, scherzando su quanto stronza fosse la prof di italiano, sul fatto che a tutti noi maschi piacesse la stessa ragazza perché tettona, mentre le ragazze ...
    ... morivano dietro al prof di inglese. Inevitabilmente finiamo per parlare di noi, ricordando gli ultimi due anni di scuola in cui siamo stati compagni di banco, non per scelta ma per imposizione, in quanto i professori avevano deciso di tenere separati noi maschi, un po' troppo casinisti. I dispetti che ci facevamo, i bigliettini, le sciocche dediche sul diario, i compiti da copiare che lei mi passava, i suggerimenti che le davo io durante le interrogazioni. Ridiamo di noi, del nostro ieri e di quella spensieratezza perduta. Parliamo dell'uomo e la donna che siamo oggi, quasi vent'anni dopo, delle nostre delusioni e di quanto ci renda almeno un po' felici.
    
    Non so perché, ma la mia mano inizia a sfiorare la sua quasi fosse un movimento involontario. I nostri occhi si incontrano e senza dire più nulla ci baciamo.
    
    Le nostre labbra si separano, ma con lo sguardo non smettiamo di cercarci.
    
    Elisa si alza senza proferire parola ed io rimango in silenzio mentre la guardo fare il giro dalla parte opposta del tavolo ed andare a chiudere la porta che va in coperta.
    
    Mi alzo, ed appena scende dalla scaletta la stringo a me. Il nostro bacio questa volta è più passionale, più intenso. Sento la sua lingua cercare la mia con desiderio. Forse nemmeno ci rendiamo conto che uno alla volta i nostri indumenti stanno finendo a terra, le mie mani cercano di levare il più velocemente possibile quegli strati di tessuto che si frappongono tra me ed il suo corpo. Ci ritroviamo l'uno di fronte ...