1. Polvere


    Data: 28/07/2018, Categorie: Etero Autore: jnik, Fonte: EroticiRacconti

    Amo fermarmi alla fine del pontile galleggiante e guardare davanti a me.
    
    Il clima in questa giornata di metà febbraio è quello tipico dell'inverno di queste parti, con una foschia che rende l'orizzonte un acquerello dipinto con colori troppo diluiti. Il grigio e l'azzurro si fondono e confondono tra loro senza nessuna linea marcata, nessun confine definito. Cielo e mare sono un tutt'uno.
    
    Il fumo della mia 'Winston Blue' si perde nel silenzio rotto soltanto dal garrito dei gabbiani e dal cigolio delle carrucole sollecitate fiaccamente dalle onde provocate da qualche barca di passaggio.
    
    "Un euro per i tuoi pensieri!"
    
    A distrarmi e richiamare la mia attenzione è il tono divertito di una voce femminile. Mi volto alla mia sinistra e riconosco una compagna di classe delle superiori fare capolino tra le cime di una barca a vela.
    
    "Elisa! Ciao!" la saluto avvicinandomi. L'ultima volta ci eravamo visti era poco prima della venuta del Covid ad una cena tra ex compagni di classe. "Che sorpresa, cosa ci fai qua?"
    
    "Papà ha spostato la barca in questa marina da qualche settimana e visto che oggi ero libera sono venuta a dare un'occhiata che sia tutto a posto. Tu, piuttosto, cosa ci fa qui, a parte guardare il panorama!" mi dice ridendo.
    
    "Beh...al di là del fatto che io qui ci vivo," puntualizzo facendole l'occhiolino "ho anch'io la barca qui."
    
    "Davvero? Hai una barca? Ma va, che bello!"
    
    "Barca..." le dico guardando il cabinato a vela del padre, "Ho uno ...
    ... scafetto...dopo te lo mostro, è ormeggiato poco più indietro, all'inizio del pontile."
    
    "Ti va un caffè?"
    
    "Sì, volentieri. C'è un bar proprio qui vicino, appena si esce dalla marina..."
    
    "Ma no, ce lo beviamo in pace qui in barca. Ho tutto, dai, sali a bordo!"
    
    Spengo la sigaretta e getto il filtro in un bidoncino delle immondizie, quindi salgo sulla passerella e mi ritrovo nel pozzetto, mentre Elisa è già scesa sottocoperta.
    
    "Vieni giù!" la sento chiamarmi.
    
    Scendo la stretta scala che porta sottocoperta. Gli interni, interamente in legno, sono molto curati ed eleganti. Lo spazio, nonostante la barca sia un nove metri, è piuttosto esiguo, ma nella perfetta e sistematica disposizione degli arredi sembra davvero non mancare nulla. Elisa ha già preparato la moka, la posa sul piccolo piano cottura ed accende il bruciatore.
    
    "Mentre aspettiamo ti mostro la barca." mi dice sorridendo.
    
    Il quadrato, ovvero l'area principale, è composto da due grandi sedute disposte lateralmente lungo le fiancate, con al centro un tavolo pieghevole. Sulla destra, adiacente alla scaletta che porta in coperta, trova spazio la radio ed un vano con gli accessori per la navigazione, mentre a sinistra c'è la piccola cucina. A prua, una porticina isola una delle due cabine di bordo, composta da un letto triangolare che sembra abbastanza comodo per due persone ed alcuni vani. L'altra cabina, apparentemente un po' più confortevole, è a poppa sulla sinistra subito adiacente la zona cucina, mentre nella ...
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