Amo le bbw
Data: 10/05/2023,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Prime Esperienze
Autore: vedinapoli, Fonte: xHamster
Ho sempre amato le donne ciccione, ma attenzione ciccione davvero, con le tette grosse, la pancia prominente, un culo ben evidente non solo in larghezza ma anche in sporgenza, due grosse cosce e due polpacci adeguati.
Non mi piacciono proprio quelle ciccione che hanno le tette piccole, il culo piatto e le gambe non proporzionate al peso portano sopra..
L’America è il mio paese, solo lì c’è una cultura del grasso, le chiamano BBW: Big Beautifull Women.
Si perché è essenziale che una donna grassa sia fiera della sua ciccia e faccia di tutto per ostentarla con la massima cura del suo corpo e del suo aspetto.
Mi trovavo proprio a New York per una serie di conferenze a cui la mia società mi aveva mandato ad assistere.
Non potei non notare l’arrivo nella sala di una donna enorme.
Capelli rossi, un seno che tirava i bottoni di quella camicetta bianca che indossava, una pancia prominente, che scendeva probabilmente fino a celare la sua figa e due polpacci pieni che presupponevano cosce di entità adeguata al disotto di una gonna nera.
Si mise a sedere due file davanti a me, nello spazio doppio tra le file di poltrone. Non potevo non fissare quella chioma rosso fuoco, avevo il cazzo già duro ed ero imbarazzato dal fatto che il mio vicino se ne potesse accorgere.
Durante il caffe-break cercai di avvicinarla, ma stava conversando con un uomo, e mi accontentai di ammirarla da più vicino. Aveva un viso bellissimo, certo con due guanciotte belle piene, ma due ...
... occhi verde azzurro che il trucco scuro mettevano in risalto, due labbra piene, non so se opera di un po’ di botulino, con un rossetto rosa rossiccio ben intonato alla sua capigliatura rosso fuoco e un profumo d’ambra inebriante.
Devo ammettere che trovo il profumo una delle cose più eccitanti delle donne. Un profumo rimasto in un ascensore mi fa fantasticare sulla donna che potrebbe averlo avuto addosso.
Decisi di occupare il posto che avevo visto libero vicino a lei e così mi sedetti alla sua destra, trovando la sua sinistra occupata da suoi documenti.
Tornò che il conferenziere stava per cominciare la sua relazione, rimase un po’ disorientata dal trovare quel posto occupato, ma si sedette. Notai che il suo culo faceva fatica a entrare nello spazio della poltroncina nonostante che in America le poltroncine hanno dimensioni maggiori rispetto all’Europa.
La conferenza era di una banalità e di una noia terribile, la sentii sbuffare e colsi l’occasione di attaccare discorso: “anche lei trova che questo sia scontato e banale? – le chiesi - e lei guardandomi negli occhi mi rispose – terribilmente banale – presi la palla al balzo e le chiesi se aveva voglia di un caffè, rendendomi conto che non meno di cinque minuti prima ne avevamo bevuto uno.
Con mia somma meraviglia accettò l’invito. Ci alzammo e uscimmo dalla sala.
All’interno di questa grossa struttura per conferenze e mostre vi era un Starbucks e ci sedemmo li.
Conversammo per un po’ circa il mio e il suo ...