La lunga notte – cap. 1
Data: 23/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu
... mi fa voltare la testa “Questa zona è nostra, se vuoi lavorare qui lavori per noi, troia, hai capito?” Sento una voce dall’altra parte della macchina mentre la mano non molla la presa sui miei capelli “Di questo qui cosa ne facciamo, Dasho?” “Caricalo sulla macchina, che sparisca, a noi serve solo la troia.” risponde quello che mi tiene. Sono bianchi, accento slavo, potrebbero essere albanesi. “Non scherzate -sento che biascica Matteo – non è una puttana, è mia moglie” “Non sono una battona – rincaro io – era solo un gioco” Un altro ceffone si abbatte sulla mia faccia. “Stai zitta” dice quello che mi trattiene e che sembra il capo del gruppo. “Ditmir, dai un’occhiata nella borsetta della signora e tu Nandi porta qui il portafoglio di quel coglione” i due eseguono, mi sembra che siano cinque in tutto. “Nella borsa ha solo una scatola di preservativi e cinquanta euro” dice il primo. Il secondo arriva aprendo il portafoglio “ qui ci sono duecento euro e un po’ di carte di credito. Abitano… in via Amendola” “Una zona di lusso, eh?” Dasho mi riguarda in volto. “Ragazzi, ora abbiamo chiarito, se volete tenetevi il portafoglio e lasciateci andare tranquilli, ok?” è Matteo che cerca di rabbonirli da terra. Il capo alza lentamente la testa per guardare oltre alla macchina. Tiratelo un po’ su il coglione” in due aiutano bruscamente Matteo a rialzarsi e lo portano verso Dasho. “Chi cazzo credi di essere per dare ordini? Il tuo portafoglio ce l’ho già” “No, non era un ordine, era solo ...
... per sistemare le cose, tenetevi i soldi e basta, noi ce ne andiamo” dice Matteo intimidito. “Non vogliamo rompicoglioni qui, e quelli come voi fanno solo casino che allontana i clienti dalle ragazze” “Si, hai ragione ci dispiace, molto. Ora lasciaci andare…” “Andrete quando lo decido io. Dunque a te piace giocare alla puttana.” dice guardandomi “No, non è… è solo un gioco con mio marito, ma…” “Mikan, Redian, prendete il coglione, andate a casa loro e recuperate tutto quello che c’è. Ci sarà sicuramente una cassaforte da qualche parte. Fatevela aprire. La troia resta qui, ha del lavoro da fare.” “Non vado da nessuna parte senza di lei, scordatevi…” Un pugno sulla bocca interrompe Matteo, che viene spinto nel sedile posteriore accompagnato da uno dei due, l’altro sale alla guida mentre Dasho si piega verso il finestrino. “ lasciate qui i vestiti della ragazza e tenete i cellulari accesi. Chiamate se fa storie” “Ok” e la macchina scatta alzando il pietrisco dello sterrato.
“Bene, finalmente soli” Ridacchia il capo. Mentre gli altri due si avvicinano mi fa alzare tirandomi per i capelli che non ha lasciato un momento. Sono nuda, con le autoreggenti addosso, una scesa al ginocchio, il volto rigato dalle lacrime. “Allora ti piace fare la troia, bene, le ragazze hanno bisogno di una mano qui. Vediamo come lavori.” Uno dei due mi arriva alle spalle e mi prende per i polsi portandomeli dietro la schiena. Cerco di divincolarmi e finalmente il capo mi lascia i capelli ma le sue mani si ...