Anime in corpi estranei
Data: 02/02/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Trans
Autore: Ametista, Fonte: RaccontiMilu
Fra era una donna fragile e bella. Troppo bella e troppo sensibile. Anche nei momenti di maggior splendore covava nel suo animo un fondo di tristezza.Vi giuro che era davvero bellissima, ma a dire il vero, poco le importava del suo corpo fisico. E non doveva essere facile per lei, ingoiare il nutrimento terreste necessario alla sopravvivenza di un corpo che le era stato, forse da sempre, estraneo come una parola forestiera in bocca.Perché Fra era una donna, una bellissima donna, ma l’involucro carnale che la circondava la intrappolava ineluttabilmente nel corpo di un uomo. Ed io ero terribilmente innamorato di lei.
Avevamo diverse cose in comune: eravamo due tipi persi dietro ai nostri sogni, due eterni adolescenti, con un grande affetto reciproco, e per le nostre weltanschauung eravamo due outsiders per gli standard retrivi e mediocri del mondo italiano. Ma dimenticavo una cosa: anch’io ero ancora intrappolato in un corpo che non mi corrispondeva, nel corpo di una donna.
Ci eravamo conosciuti attraverso un social e fin da subito, c’era stata intesa tanto che un giorno decidemmo di incontrarci.Quando andai a prenderla alla stazione era fine giugno. Il sole era caldo quella mattina e la sua luce quasi accecante faceva riverberare le superfici più chiare.Ero così emozionato che, pur scrutando i passeggeri scendere dal treno, non riuscivo a scorgerla. Solo alla fine vidi una figura che mi guardava e mi sorrideva da lontano, ferma, immobile. Lo sguardo e quel sorriso da ...
... bambina spazzò via ogni mio turbamento.Ci corremmo incontro e ci abbracciammo forte, lei un po’ inclinata, io sulle punte dei piedi. Piangemmo tutti e due, senza vergognarci, perché quando hai di fronte una persona vera, non hai paura a mostrarti fragile.Riuscivo a sentire la sua pelle calda contro la mia, il suo respiro, i battiti del suo cuore…Ci separammo e ci ritrovammo a guardarci, entrambi con occhi rossi e un sorriso spontaneo e sincero.“Non credevo saresti venuta davvero.” le presi il viso tra le mani e le sfiorai le labbra con un bacio tenerissimo.“E invece, sono qui.” Disse sostenendo il mio sguardo, mi accarezzò una guancia per poi prendermi con ardore la bocca.Quel bacio mi catturò i sensi, mi tolse ogni capacità di ragionare, mi proiettò nel vortice della passione e del desiderio che dominava entrambi. Le mie mani volevano accarezzarla ovunque, forti, possessive. Ma non era il momento.Passammo la giornata nel parco della città, continuando a passeggiare tra gli alberi e i fiori che sorridevano al nostro amore, camminavamo tenendoci per mano, a volte abbracciati, scambiandoci anche qualche bacio nella tenerezza del suo viso. E verso, sera andammo all’hotel dove avremmo trascorso la notte.
Non fu facile, vi assicuro, superare il primo momento d’imbarazzo che colse entrambi. Si trattava di qualcosa di furtivo ma pur sempre presente: i nostri corpi imperfetti. Eravamo lì quasi ad implorare l’altro di non considerare le nostre imperfezioni, il nostro modo di essere. ...