bondage - Racconti Erotici

bondage

Simona lavora presso uno studio d'ingegneria, rimasta sola di venerdì pomeriggio viene sorpresa da due uomini introdottisi nell'ufficio e lasciata in una stanza legata e imbavagliata. La ragazza tenta di fuggire dopo essere riuscita ad aprire una porta secondaria, ma gli uomini, richiamati da dei rumori le impediscono di uscire e la riportano all'interno...

Seconda parte

Simona mugolava come non aveva fatto fino ad allora, sperando che nel frattempo qualcuno dall’esterno avesse sentito i suoi lamenti, cominciò a dimenarsi, a scalciare mentre uno dei due uomini la teneva bloccata con le braccia intorno al busto. L’altro allora tirò fuori un rotolo di nastro adesivo che aveva trovato, afferrò le caviglie di Simona e, dopo averle unite, strappò il nastro e girò una decina di volte intorno alle caviglie per bloccarle per bene.

Non contento, le sollevò la gonna e passò il nastro ancora una decina di volte sopra le ginocchia, così che ebbe totalmente bloccato i movimenti delle gambe della ragazza.

“ Pensavi davvero di potertene andare via senza che ce ne accorgessimo??? “ disse il primo uomo “ pensavi che non avremmo sentito il rumore della saracinesca??? Sei davvero ingenua, a questo punto credo proprio che non potrai sottrarti al nostro divertimento, ma prima ci dirai quello che vogliamo sapere ok bella troietta??? “.

“ Mmmmmmm Mmmmmmmmmm “ fece Simona mentre scuoteva la testa in segno di no.

“ Ah non ci aiuterai?? “ disse il secondo uomo che poi avvicinò la sua ...

... mano e tirò un pizzico al capezzolo del seno destro di Simona, la quale emise un gemito quasi stridulo per il dolore.

“ Parlerà….altrimenti i dolori che le infliggeremo saranno indimenticabili!!! “ disse il primo uomo “Per ora portiamola di là e poi la facciamo cantare per bene “

Il secondo uomo afferrò Simona per le gambe e se la caricò in spalla, mentre lei continuava mugolare e a dimenarsi. Mentre percorrevano il corridoio la ragazza continuava a chiedersi cosa volessero, se anche si trattasse di spionaggio industriale la società non custodiva certo segreti di valore tale da giustificare addirittura un sequestro di persona.

Entrarono nella stanza di Simona, il secondo uomo la rimise giù in piedi davanti a lui e la guardò minaccioso.

“ Ora ti tolgo il bavaglio, fai la brava e dicci quello che vogliamo sapere, altrimenti saranno guai….”.

Simona era pietrificata, fece un cenno con la testa di assenso, quindi il secondo uomo slacciò la fibia e tolse la ballgag dalla bocca di Simona, che cercò di riprendere fiato e sciogliere i muscoli della mascella che ora le faceva piuttosto male.

“ Ma che cosa volete da me??? non….non sò proprio cosa possiate trovare qui…. vi prego lasciatemi, vi prego…non dir…mmmmm “.

Il primo uomo le mise una mano davanti alla bocca, tirò fuori dalla tasca un coltello e lo avvicinò al volto della ragazza che strabuzzò gli occhi.

“ Stai zitta brutta troia… vogliamo dei documenti a cui state lavorando, collabora o sarà peggio per te ...