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Alessandra, una pornostar rapita e fottuta in un f
Data: 20/04/2023, Categorie: Hardcore, Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
... di averti sognata che mi toccavi..mi sono svegliato con una voglia..” Non lo faccio finire.. “Tesoro devi andare, non ricordi l’appuntamento con M. ? ” Mi guarda.. non capisce.. io si.. capisco benissimo.. lo voglio punire in un certo senso.. dentro di me so che è sbagliato ma, un'altra parte di me, quella che non vogliamo ammettere ma che tutti abbiamo.. lo detesta.. e lo vuole punire.. “bè si hai ragione..è molto importante questo appuntamento..magari stasera quando torno..” “Magari..” Faccio finta di pensarci su un attimo, la mia mente sta pensando diverse cose contemporaneamente: Quanto tempo abbiamo Quanta gente potrebbe venire a disturbare Quanto sono tesi i suoi pantaloni in mezzo alle gambe Ho il corpo che sta andando a fuoco, sento il perizoma che si sta bagnando dei miei umori caldi, voglio.. prendergli la testa e spingermela in mezzo alle mie gambe e sentire..sollievo.. sentire il rumore della lingua che mi lecca, sentire le sue mani che mi aprono e mi fanno sentire solo sua.. Mi riscuoto nuovamente.. “No, no, non ti preoccupare, devo farmi perdonare però..” Vedo la sua faccia, che diventa rossa, è ancora li, inginocchiato ai miei piedi, le mie gambe si schiudono a lui, lentamente.. non può resistere..abbassa lo sguardo..e io vedo.. vedo tutto..e lui..vede .. quanto sono bagnata.. e quanta voglia ho... Non resisto... non riesco a punirlo...lo abbraccio lo bacio e.. Sono passati momenti incandescenti... non so forse ...
... non dovevo farlo ma sinceramente non me ne pento era quelo che volevo e l'ho ottenuto. Ora vedremo cosa succederà al ritorno in ufficio... L’amore balordo di un ragazzo gay I miei genitori gestivano la mia vita e quando combinavo qualcosa che non andava secondo i loro ordini mi rimproveravano aspramente processandomi come fossi un imputato da santa inquisizione. Spesso ricevevo cinghiate e sgridate che mi facevano tremare e piangere. Avrei voluto scappare via ma non sapevo dove andare e come fare. Non avevo amici e i miei compagni di classe mi prendevano continuamente in giro. Essi mi deridevano dandomi della femminuccia e mi isolavano. Quando stavo solo nella mia stanza abbracciavo il mio vecchio orsacchiotto di quando ero un bimbo molto piccolo, unica mia certezza di un ricordo ancestrale di affetto e protezione. Tutto cominciò un'estate di molti anni fa. Dopo un viaggio di quasi duecento chilometri raggiunsi il paese dove i miei genitori erano soliti andare per trascorrere le vacanze estive. Tutto intorno vi erano grandi campi coltivati a vite ed ognuno aveva una villetta rustica dove poter alloggiare. Deciso a non passare quell’estate da solo, cercai di giocare in campagna come potevo, ma era dura stare da soli. Ero sempre annoiato, il classico ragazzino di città parcheggiato in un posto isolato come un eremo dove non passava mai nessuno. Non avendo compagnia non mi rassegnavo a star solo e cercai d'incontrarne qualcuno vicino alla villetta dove ero alloggiato. ...